Umbria: via Corte d'Appello, TAR, Corte dei Conti, Tribunale Riesame, Tribunale Minori, Procura antimafia... ora BASTA

05.10.2014 18:05

  

SPARIZIONE DALL'UMBRIA DI ALTRE SEDI DI GIUSTIZIA. ORA BASTA !!!


Leggo oggi,  come del resto previsto nella legge predisposta  dal ministro della Giustizia  ORLANDO  che se viene soppressa( come previsto);   la Corte di APPELLO di Perugia  spariscono anche : il TAR, la Corte dei Conti, il tribunale del Riesame; inoltre il tribunale dei minori, la procura Antimafia ,la procura per i delitti informatici, il tribunale per marchi e brevetti e imprese oltre altri come il tribunale per le adozioni.   Siccome nel tempo l'Umbria ha subito diverse spoliazioni all'insegna della razionalizzazione che puntualmente non è mai avvenuta , vale allora la pena non di riflettere , ma di indignarsi e pronunciare un BASTA  che si senta da Roma.

Io ritengo che non sia possibile che  una Regione venga spogliata di tutti gli uffici dello Stato più importanti e di tutti  le direzioni Regionali dei servizi e alla fine lasciare inalterato l'apparato istituzionale.

Credo che a fronte di un ridimensionamento degli uffici e dei servizi, dislocandoli in poli diversi da quelli attuali , per coerenza  rispetto ad una organizzazione caotica e disordinata e senza logica politica ,

che dovrebbero  essere  ridisegnate anche le Regioni.  La Regione Umbria insieme alla Basilicata ( non la Valle d'AOSTA perché ha la fortuna di essere autonoma )forse anche l' Abruzzo, andrebbero abolite; salvo altre regioni  da non escludere. Ma questo pensiero lo lascio a chi ci spera  A molti starebbe anche bene perché non abbiamo protestato a sufficienza quando questo processo è iniziato. Ma non credo sia questo l'interesse  generale della Regione.  Va detto però che stando così le cose una battaglia va fatta semmai in tutta chiarezza.  Non si possono accettare soluzioni di compromesso che sono peggiori del male.    Allora il punto vero è se la Regione , iniziando dal livello istituzionale a quello dei partiti ,delle associazioni di categoria. Sindacati ,Confindustria, associazioni di cittadini  di qualsiasi natura e colore ,uniti solo dalla ragione e dalla autonomia politica, intendono fare una battaglia per dire BASTA  a questa lenta  ma continua spoliazione. E' solo di qualche giorno fa la notizia di un forte ridimensionamento della presenza dell'ENEL , sia degli Uffici che delle manutenzioni.

Ancora abbiamo qualche" buon acciacco" per il precedente ridimensionamento del numero e della dislocazione territoriale dei tribunali e delle Sezioni distaccate, che ha visto aggregazioni e disaggregazioni sul territorio al difuori di ogni logica.   L' Inps che ridiscute la propria presenza articolata sul territorio e perfino qualcuno che pensa che alcune Prefetture andrebbero accorpate con la stessa conseguenza sul territorio.    L'Umbria pare interessata anche a questa ulteriore perdita.

Ma non  credo sia il caso di dilungarsi sull'argomento , tanto chi ha una certa visione dello stato e delle sue articolazioni comprende bene anche cosa ci sia dietro a questo ragionamento.

Con  chi invece fosse dell'avviso che va premiato l'accentramento in megastrutture  è inutile discuterci. 

Sta solo in un'altra ottica che si scontra in modo netto  con un'idea di Stato decentrato organicamente.  Scorciatoie o vie di mezzo costituiscono solo un equivoco  vecchio e che è servito a portarci a questo punto.   In sintesi si tratta di capire se tutte le Regioni hanno la stessa dignità di chiamarsi tali oppure no.  Si tratta di avere anche accortezza che questi processi non sono indolori e non è vero che non toccano i cittadini.  Per me si .Toccano i cittadini la loro dignità di appartenenza al medesimo Stato , ed il loro portafoglio.

Sotto tutti punti di vista tanto che ne risentono tutti settori.  Le sedi e gli uffici di Giustizia non sono un problema degli avvocati ma della società Umbra.  La non presenza delle direzioni regionali di uffici e servizi non è un problema degli addetti ma di tutti quelli che usufruiscono più o meno volentieri di quei servizi.  Credo che la Regione dell'Umbria come tutte le altre Regioni non debba essere speciale perché dimezzata , né speciale perché conta su taluni privilegi. L' Umbria vuole essere una Regione normale e vuol competere con le altre Regioni partendo dalle stesse condizioni .   Questa è la battaglia che va fatta da una Regione intera.


Non è possibile che ci impongano un'autostrada da nessuno richiesta , ma solo proposta e da alcuni accettata  come un regalo e dall'altra privarci di servizi importanti a cui i cittadini e le imprese si rivolgono tutti i giorni.  Non è possibile che l'Umbria sia attraversata in punti peraltro molto delicati da un  gasdotto che nessuno ha chiesto  e che serve altri interessi ma  non quelli dell'Umbria.  Questo sono le contraddizioni di un sistema di programmazione statale miope e sbilenco e  che non guarda ai cittadini con il medesimo occhio  e non li misura con lo stesso  metro.  Non credo peraltro che togliere qualche ufficio qua e là , senza un quadro preciso sia la fonte del vero risparmio e della vera razionalizzazione.  Le Riforme sono tali quando  a parità di costi  danno i medesimi servizi senza aumentare i disagi.  Anzi le riforme sono tali se con gli stessi soldi si migliorano i servizi.  Diversamente sono un'altra cosa .   Infine in questo Paese dobbiamo decidere se vogliamo riaccentrare  tutto verso megastrutture  negando il passato o se invece vogliamo  veramente uno Stato  decentrato , presente sul territorio e che responsabilizzi i livelli istituzionali. 

Dobbiamo decidere se l'autonomia ed il decentramento sono tali quando si tratta di tagli(e poi ti arrangi) ,oppure se sono tali anche quando si tratta di assumere decisioni sul territorio.  L'Umbria in questi ultimi anni ha già dato, con il ridimensionamento del polo della chimica e siderurgico nel ternano , ha già dato con la chiusura di una miriade di aziende , ha già dato con il taglio di sedi  di Uffici e servizi . Adesso Basta.

Ha già pagato la esclusione dal  sistema dei trasporti sia di persone che cose su rotaia.

Ha pagato con la chiusura  di aziende dove vi era una partecipazione dello Stato.

Ha pagato è paga  con la disoccupazione,  e  con il lavoro precario,  gli effetti della crisi  Sta pagando anche in questi giorni con la drammatica trattativa dell' Ast . Sta pagando il pedaggio di  non aver  realizzato una vera  sintonia con le Regioni limitrofe . Sta pagando  con le sue aziende di qualità a scapito della quantità.

E si può continuare ma penso che sia sufficiente  per ribadire : adesso BASTA.

Le Istituzioni  i sindacati , le associazioni tutte e la politica devono  alzare il tiro del confronto con il Governo e venire fuori dall'angolo in cui  ci siamo o ci hanno cacciato.

Soggetti pronti a raccogliere e coordinare questa battaglia per  garantirne l'equilibrio e la correttezza

ce ne sono e molte ,basta definire un minimo di programma  , attribuirgli la fiducia , ed iniziare una sfida

che se  non attivata potrebbe essere (senza catastrofismi) veramente l'ultima occasione dell'Umbria per riagganciare il futuro.

                                                                                                       Ottavio Nulli Pero.