Detrazioni sulle assicurazioni per la Dichiarazione dei Redditi 2014

18.04.2014 21:34

Detrazioni sulle assicurazioni per la Dichiarazione dei Redditi 2014

Per sapere e per riflettere. Sempre peggio.

In vista dell’imminente Dichiarazione dei Redditi 2014 è utile fare chiarezza sulle possibili detrazioni fiscali e in particolar modo su quelle che riguardano le assicurazioni, anche perché a riguardo sono state recentemente apportate sostanziali modifiche normative.

Dopo la cosiddetta Riforma Fornero non è infatti più possibile portare in detrazione le assicurazioni obbligatorie di RC auto. Nemmeno per la quota che sulle polizze si paga al Servizio Sanitario Nazionale, che invece era possibile fino al 2012. Anche se per alcuni lo è ancora . Ma anche le polizze relative relative al ramo vita e infortuni hanno subito importanti cambiamenti.

 Vediamoli separatamente :

R.C. auto: in seguito alla Legge 92/2012 è stata quasi completamente annullata la possibilità di ottenere detrazioni fiscali per le spese sostenute in materia di RC auto. Fino al 2012, infatti, era ancora possibile detrarre la quota dell’assicurazione, pagata dall’utente, veniva versata dalle Compagnie direttamente al Servizio Sanitario Nazionale per la copertura delle spese sostenute in caso di eventuali sinistri. Ora non più: dal 2013 tale detrazione è possibile solo se la quota versata al SSN supera la cifra di 40 euro. Ma si tratta di un’eventualità assai poco probabile, così come hanno amaramente scoperto lo scorso anno oltre 18 milioni di automobilisti. In sostanza chi paga fino a 40€ ,possedendo una modesta auto, non recupera nulla.

Chi paga una somma superiore a 40 € senza alcun limite ( supponiamo 80 € a tale titolo ) potrà portare in detrazione ( 80€ - 40 € che rappresentano una specie di franchigia) . In sostanza ne porta in detrazione 40.

Morale chi possiede un’auto più piccola e perciò si presume che guadagni meno non recupera nulla ; chi possiede un’auto più grande recupera l’importo che supera i 40 € .Qualunque esso sia. I 40 € , sono la metà esatta di ciò che il Governo concede ora in detrazione ai redditi bassi .

Quindi niente più pizza ,(come affermava Renzi) ma per metà sono un partita di giro sempre con lo Stato. Bastava introdurre il principio contrario ed allora si sarebbero ottenuti due effetti di giustizia sociale tendenti a ridistribuire meglio la ricchezza. In sintesi avrebbe pagato chi avendo un auto grande si presume che disponga anche di una maggiore ricchezza. Sarebbe stato anche un risparmio per i meno abbienti.

Questo sarebbe un modo diretto per prendere a chi ha più e dare a chi ha meno, a saldi invariati per lo Stato.

Ma non basta qui.

Per la RC moto e RC autocarri: niente da fare. Queste due categorie di veicoli, sono esclusi completamente dalla possibilità di ottenere una detrazione d’imposta.

RC. professionali: stesso discorso purtroppo per le RC professionali, che non godono dei pur limitati vantaggi riservati alle RC auto o alle assicurazioni sulla vita e contro gli infortuni.

Assicurazioni sulla vita e polizze infortuni: da quest’anno sono detraibili solo i premi derivanti da contratti stipulati o rinnovati entro il 31 dicembre 2000. Per i contratti stipulati dopo quella data, occorre che gli stessi, per essere detraibili, prevedano un premio sul rischio morte, sull’invalidità̀ permanente superiore al 5% e sulla non autosufficienza nel compimento degli atti quotidiani, non bastando più evidentemente il semplice infortunio. L’importo massimo della detrazione sarà però di soli di 630 euro (e scenderà a 530 euro nel 2015). Si tratta di un vero e proprio salasso se pensiamo che fino allo scorso anno la soglia di detraibilità era fissata a 1.291 euro. Tale massimale resta valido soltanto per i premi assicurativi che hanno per oggetto il rischio di non autosufficienza nel compimento degli atti della vita quotidiana. E le polizze integrative per la pensione? Visto che il sistema pubblico non garantisce più nulla e tanto incentivate dai governi a chiacchiere. Il perché di tutto ciò è discutibile ,ma alcune scelte si capisce bene la scelta meschina che ha voluto fare il precedente governo. E questo che voleva riparare ci sta ancora studiando ?

Ottavio Nulli Pero