DI TRAVERSO

 

 IL GOVERNO

 
 
Abbiamo un Ministro del lavoro che di fatto sconsiglia ai giovani di inviare i CV.
Forse perché i suoi figli sono raccomandati e non hanno bisogno di presentazioni attraverso i CV. Questo ministro e la seconda volta che offende i giovani brutalmente motivo per cui dovrebbe essere cacciato subito. Un Paese serio lo farebbe.
Abbiamo poi il ministro Marianna Madia che pare si sia diverta a copiare la tesi di Laurea. ( Appena 4.000 parole copiate ) e vorrebbe riformare la PA.... e le leggi che la organizzano. Non so proprio come faccia a rimanere al suo posto. Non è stata scelta certamente per competenza maturata nel settore. Ma non basta abbiamo anche la Ministra della P. I. che ha mentito sulla sua Laurea che non ha mai avuto. Ovviamente non sono un sostenitore delle lauree per fare il Ministro possono anche non servire . Servono però persone serie che non dicano bugie. Servono esempi positivi per tutta la società e non furbetti dell'arte dell'arrangio. Con questi e con gli altri che non nomino per ragioni di spazio non si va da nessuna parte . E purtroppo si vede. Il paese per colpa della mancanza di democrazia per la negazione delle elezioni è in mano ad un classe di nominati
che lo hanno portato alle corde ormai sfinito. Hanno inferto un colpo mortale che non so quanto ci vorrà perché si riprenda.. E non è sicura la ripresa . Certamente non lo è con gli stessi. Certamente è anche vero che siamo parecchio in fondo alla graduatoria della trasparenza come siamo al 77 ° posto nella libertà e correttezza della stampa e della informazione. Spero che la musica cambi presto e che avanzi una classe onesta. Non importa di quale parte politica . Importa che sia onesta ,impegnata e non dica le bugie. Solo così ci salveremo. Il resto non serve gli Italiani lo fanno da soli.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

          

               LA VICENDA CONSIP .

 
          Apparentemente  credo che tutti siamo convinti che in ogni caso la
 credibilità delle istiuzioni e della politica siano state messe in ulteriore crisi.
Certamente sarà difficile provare responsabilità certe e tali da meritare una severa sanzione.
 
 
  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

        La situazione Attuale.

Mai l'Italia ha passato un momento brutto  come questo. Sviluppo , occupazione, riduzione del sociale.

aumentio delle tasse ,aumento del debito pubblico, diminuzione della sovranità conquistata con il sangue e che nessuno ci ha regalato , chiusura di fabbriche , chiusura dei settori di produzione co alto valore aggiunto  (nedi la moda)  Vendita dei grandi marchi , vendita delle poche aziende private ma sempre mantenute    dallo stato ma almeno con una logica. privatizzazione di aziende publiche ma anche publicizzazione di quelle private sono state l'insieme che ha retto la politica. Una politica che si è collocata ai primi posti nel mondo.  Il tutto avveniva in pochi anni della cosidetta 1 Repubblica tanto discussa oggi perche pochi sono capaci di capirla.   Purtroppo poi ha  fatto errori e li ha pagati.  E vero invece che dopo hanno rubato molto di più e nessuno ha pagato.      Ora bisognerebbe fare un processo a chi ha voluto affossare quella Republica e poi non si è preocculato di costriuirne una nuova.  Oggi siamo tutti convinti compresi i magistarati che i furti della politica siano aumentati . Oggi ci stiamo abituando alla disonestà ascoltando la politica tutti i giorni. Forse siamo amchemeno esigenti perchè meno esigente lo è la giustizia  che impiega anni per poi assolvere  anche persone che meriterebbero solo il carcere a vita. Abbiamoinventato la prescrizione  e enon ci siamo preoccupati di riformare il processo.  Garantiamo tutti i gradi del giudizio anche ai delinquenti per i quali sarebbe troppa un unica sentenza. Garantiamo la difesa a tutti . Anche ai  delinquenti con i soldi delle persone per bene.Basta è ora di chiudere questo brutto capitolo . E opra che il Pd  torni a fare l'opposizione  e abbandoni il Govrno per manifesta incapacità.  E ora di rivedere gli assetti         istituzionali dello stato cancellando subito le attuali Regioni e rimettendo le Provincie.  E   ora di dimezzare il parlam nto e di dmezzre lo stipendio dei parlamentari,  E ora di introdurre anche un orario minimo per le camere parlamento         ( 8 ore  al giorno per sei giorni    settimana).     Punto.

 
di Ottavio Nulli Pero.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
29/09/2016
Sento oggi Renzi che dice che il Referendum si vince a destra.
Onestamente pensavo il contratrio e basta pensarci su per capire il perchè.
Io spero soltanto che ognuno voti liberamente e voti l'oggetto vero del Referendum senza farsi attrarre da facili populismi che già sento molto in voga.   Siccome Renzi comunque sta facendo marcia indietro su questa materia dove voleva scommetterre tutto, io credo che quesato non gli debba essere consentito. Costi quel che costi.  Se un Paese piega le sue regole fondamentaloi a motivi di piccole convenoooooooooienze immediate non è quela paese che io ho pensato e su cui molti di Noi hanno creduto e si sono spesi per tanti anni. 
Spero ancora che si possa essere orgogliosi di essere Italiani Con la costituzione che Oggi ancora abbiamo.
 
 
 
 
 
 
 
 

23/06/2016

       ELEZIONI AMMINISTRATIVE E COMMENTI.

In questi giorni ne abbiamo sentite e lette di tutte i colori  in merito ai risultati delle elezioni amministrative.  

 

       

ha fornito una propria  lettura ai dati scaturiti dalle urne. Probabilmente in ogni dichiarazione dei leader c’è una piccola parte di verità ma non la verità !   In sintesi se in uno dei comuni in cui si è votato, è accaduto un fatto in controtendenza rispetto al dato nazionale non significa che non sia vero, ma significa che non può essere generalizzato o meglio strumentalizzato.  Detto questo, si tratta allora di capire quali siano stati i comportamenti prevalenti degli elettori.  A me pare che siano sintetizzabili così. Il PD ha perso sonoramente e senza attenuanti ,ma forse è più giusto dire che ha perso il PD che ha voluto costruire Renzi. O ancora meglio la cultura di quella che ormai in molti chiamano il “Renzismo”, ammesso peraltro che si voglia far assurgere a  categoria un coacervo di persone ed affari che nulla hanno da spartire con la politica.      Ha perso la cultura delle “mance” e del vecchio detto “dividi et impera”. Ha perso la cultura delle finte riforme che non hanno cambiato nulla se non in peggio.

 

              

Ha perso la cultura degli annunci, sommersa da quella del fare.    Ha perso la cultura di chi pensa, da solo, di interpretare le esigenze di tutti.  Ha perso la cultura di chi offre una politica che non ha nulla da dare ai giovani nemmeno in termini di speranza.   Ha perso la cultura che ha previlegiato sfacciatamente l’appartenenza rispetto al  merito.  Ha perso chi si è posto contro il lavoro come valora e come diritto cotituzionalmente garantito.  Ha perso la politica dei ricatti  e dello scegliere un sistema di governo di ogni settore che fa perno sulla dirigenza spesso corrotta ed impreparata perché figlia della parte peggiore della politica a cui Renzi ha spalancato tutte le porte.    Ha perso il progetto di Renzi del  partito unico della Nazione , anche perché non ancorato a nessun genere di chiarezza. Ha perso la cultura dell’immigrazione senza alcun controllo.  Ha perso chi voleva illudere l’elettorato che siamo in un periodo di sviluppo mentre tutto regredisce. Ha perso chi non ha voluto credere che il primo problema di questo Paese sia la corruzione, facendo finta di affrontarla. Ha perso chi ha voluto aumentare le disuguaglianze e la povertà, negando qualsiasi esigenza di un controllo del mercato, quando ormai non la nega nemmeno il più becero sostenitore del capitalismo,  Ha perso chi ha ritenuto di farsi guidare dalla furbizia anche contro l’intelligenza di qualsiasi cittadino.  Ha perso chi voleva a chiacchiere ridimensionare la portata delle elezioni amministrative  ma nei fatti pensava  ad una resa dei conti con l’elettorato dissenziente e che proiettasse effetti positivi anche sulla truffa del prossimo referendum Costituzionale, unito allo “sgorbio informe” che è la nuova legge elettorale .      Ha perso chi ha volutamente tarpare le ali alla democrazia, attraverso la conquista della RAI-TV e degli altri mezzi di informazione.   Ha perso chi ha voluto ricostruire e sta lavorando per potenziarlo uno stato accentrato  all'insegna di una maggiore efficienza , a fronte di quel decentramento per cui lui stesso ed il suo partito hanno fatto le “barricate” fino a qualche anno fa. Ha perso chi pensa che la forma di Stato si possa cambiare in conformità a chi sta esercitando il potere peraltro “da abusivo”.  Ha perso chi predica un’Italia più semplice ma ne realizza una più complicata, dove nulla o quasi si toglie, ma molto si aggiunge, per fare spazio ai vecchi amici e ai nuovi acquisti.    Hanno perso con Lui , anche l’ex Presidente della Repubblica ed in parte anche quello attuale che troppo spesso hanno assecondato e condiviso il disegno di un esecutivo nato senza alcuna legittimazione democratica.  Hanno perso insomma tutti quelli che della politica ne hanno fatto un potere personale.  Hanno invece vinto quelli che almeno per ora hanno maggiormente convinto di non deludere e rappresentavano l’alternativa ai partiti di sempre.   Lo saranno o no si vedrà ,ma per ora i cittadini hanno fatto questa scelta. Ed in democrazia inutile discutere , le maggioranze si rispettano .   Affermo che ha perso Renzi perché sullo sfondo ha agitato anche il problema del referendum ponendo un grosso ricatto all’elettorato.  Un premier vero è al servizio del cittadino e pertanto non può coartarne la volontà affermando che se il referendum non possa la sua proposta dietro c’è solo  l’ingovernabilità.  Non è così . In democrazia dopo Renzi ci saranno altre elezioni finalmente democratiche che decideranno chi deve Governare il Paese.   Il cattivo Governo del Paese non può essere Scaricato sulla carta Costituzionale.  Ci può essere un problema di adeguamento alla nuova situazione dei nostri anni, ma non certamente la rinegoziazione dei principi  spesso fatta attraverso il ricorso al voto di fiducia, confondendo proprio in questo modo la carta di tutti con una carta utile per ora solo al  governo Renzi.  Addirittura rimettere le mani sulla Costituzione diventa più urgente  che combattere la corruzione che toglie ogni anno al PIL italiano dai 5 ai 10 punti.     Non sarà ora che si discuta di sprechi della politica, non riducendo i livelli del confronto ma riducendo gli “agi” di chi vi partecipa?  Non sarà arrivata l’ora di discutere sulle ingiustizie del sistema pensionistico  basato sui privilegi e sulla duplicazioni dei trattamenti per le categorie privilegiate?    Non sarà ora che si discuta di un sistema fiscale adeguato ai principi della Costituzione ?   Non sarà ora che Equitalia venga chiusa veramente ma non per farne sorgere una nuova che funzioni allo stesso modo  e con le stese leggi e con le stesse persone di quella attuale? Questa sarebbe una furbata non una riforma. E purtroppo è l’ipotesi che si profila e quella su cui il Governo sta discutendo.     I problemi dello sviluppo , della occupazione  e dei tanti giovani disoccupati,  non si rintracciano soluzioni proprio con questa Costituzione che tutela e promuove  il lavoro? Allora ci si dovrebbe fidare delle chiacchiere di Renzi?   Perché fidarsi di questo governo che si è affidato solo alle lobby nazionali ed internazionali?  Perché fidarsi di questo governo che ha svenduto la propria sovranità all’Europa  ed ai poteri forti.?  Perché affidarsi ad un Governo incapace , cialtrone  e con nessuna proposta politica che faccia almeno sperare  che ce la sta mettendo tutta ?    Perché affidarsi ad un Governo e ad un partito che ha rottamato se stesso e tutti gli Italiani onesti ma non ha rottamato alcun privilegio.?   Se Renzi , il suo Governo , il suo partito , come per tutti i tradizionali partiti che non gli hanno posto alcuno sbarramento per conservare i propri privilegi, fossero onesti mentalmente dovrebbero solo portare i libri in tribunale per vedere sciolti tutti i sodalizi  e vederne certificato il fallimento.  Una classe politica seria avrebbe solo questa strada, senza la ricerca di nessuna scusante.

                                   Ottavio Nulli Pero.

 

 
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                                            MIOPI I GIOVANI DI CONFINDUSTRIA.

15 Giungo 2016.

Francamente non ho mai capito cosa significhi i giovani di Confindustria.  La Confindustria rappresenta gli interessi di tutte le imprese ad esse aderenti. E si articola per grandi settori produttivi.  Che siano giovani o meno non sposta i termini del confronto sia con il Governo che con i sindacati. Eppure quest’anno come qualche anno fa si sono distinti dai loro padri.  Per onestà qualche anno fa sostenevano la fine della prima Repubblica che poi in effetti è arrivata. Mi piacerebbe sapere quanti si rendevano conto che la seconda sarebbe stata peggio della prima . Ed i dati sono ancora li a dimostrarlo.  Dal 1994 in poi non abbiamo più avuto un Governo degno di essere chiamato tale. Il fatto è tanto vero che tutti poi hanno cercato di prenderne le distanze auspicando il sorgere di una terza repubblica. Il Governo, per sua dichiarazione, sembra voler inaugurare questa stagione . Ma i Giovani imprenditori capeggiati da Marco Gay se ne vanno ancora più avanti sostenendo l’abolizione dell’art. 18 per i Pubblici dipendenti, senza rendersi conto , al  contrario di molti loro padri , che il mercato lo hanno sempre sostenuto i pubblici dipendenti ( cosi detto ceto medio) . Se quindi riduce ancora il potere d’acquisto di queste categoria possono tranquillamente chiudere anche le aziende.  Il dipendente pubblico deve essere imparziale per legge e lo può essere solo se non rischia il posto di lavoro per rifiutarsi di fare i favori a tutti gli amici dei politici.  Il problema è che soprattutto ai livelli dirigenziale ormai rubano in proprio e non su commissione della politica. Anzi la dirigenza ha un potere sproporzionato al

rispetto al rischio della posizione di lavoro.   Occorre quindi semmai cambiare le norme che ne regolano di fatto l’ inamovibilità anche rispetto ai risultati.  Occorre ridefinire tutti i premi che vanno oltre lo stipendio sino a duplicarlo . Ma non è certo la precarietà che ne migliora il rendimento.  Anzi la precarietà e figlia della sottomissione alla politica . Non vedo perciò l’interesse dell’impresa verso un dipendete pubblico che sarebbe ancora più di parte.  Il punto è che la politica non ha mai voluto ne vuole controllare la vera produttività di molti dipendenti pubblici perché sono figli del clientelismo che essa stessa ha messo in piedi e su cui ancora si regge.     Hanno sostenuto di essere tutti d’accordo su si alla modifica della Costituzione e non si capisce cosa gli e ne venga.  Non credo sia la forma che possa risolvere le questioni dell’impresa,

ma la qualità dei politici a cui non hanno fatto cenno.   Meraviglia che siano i rappresentanti dell’impresa e non si siano lamentati di una politica industriale che non c’è.  Mai un Governo è stato tanto povero di idee sulle imprese e sullo sviluppo, ma i giovani imprenditori non si sono lamentati.  Non si sono lamentati del credito che affligge tutte le imprese . Non si sono lamentate di un mercato interno ed internazionale che i governi dovrebbero governare ed orientare.

Forse non si sono resi conto che il giorno precedente Renzi era stato fischiato sonoramente dall’assemblea nazionale dei commercianti che sono il tramite attraverso cui le aziende produttrici  vendono. Appare curioso che si lamentino di una scuola che non si alterna con il lavoro , quando non hanno mai voluto proprio le loro aziende assumere apprendisti che allora continuavano anche una parte di studio durante la settimana di lavoro.   Occorrerà quindi capire meglio se parlano da imprenditori o da figli di imprenditori un po’ viziatelli  e che non sanno ancora nulla delle aziende  che ancora gestiscono i padri.    Ho sentito per la verità discorsi molto oziosi , quando parlano di via al fisco sul lavoro  dipendete in particolare quando l’azienda perde; ma attenzione che non sostengono di abbassare il fisco  sul lavoro dipendente per lasciare  più  capacità di acquisto al lavoratore e quindi di stimolare la domanda di ciò che producono  ma per abbassare il salario

pagato ai lavoratori che loro non pagandolo non farebbero i sostituti d’imposta e non verserebbero i soldi dell’Irpef.   Non si capisce da dove si prendono i soldi per fare gli investimenti Pubblici che per incentivare quelli privati.  In mondo senza tasse e dove tutti spendono . Ma di che parlate?         

Insomma abbiamo scoperto un’altra classe di guerriglieri che vogliono sfasciare tutto  per poi rifarlo a loro piacimento.  Sono d’accordo perfino sulle modifiche della Costituzione purché si sfasci non importa come sarà dopo.  In questo hanno trovato punti di incontro anche con Renzi.

Non so francamente se conoscano le esigenze delle piccole aziende artigiane che hanno fatto grande il nostro Paese. Che danno il lavoro all’ 80% degli occupati e delle loro famiglie.  Non so quindi ,quanto possano incidere le loro idee che rappresentano meno del 20% delle attività produttive, ammesso che ne siano stati delegati.

Eppure Renzi dopo i fischi della Confcommercio è andato ad ascoltarli ed ha perfino preso gli applausi mentre alla Confcommercio solo “bordate di fischi”.   Certo se questa dovesse essere la futura classe dirigente del Paese ci sarebbe di che preoccuparsi. Ma probabilmente non lo saranno.   Vista la nobile provenienza è molto più facile che raccattino qualche Presidenza di qualche ente Pubblico,   E li si  che c’è veramente posto per sfasciare  come gli ultimi anni ci hanno dimostrato.   E’ proprio vero che per il peggio c’è sempre posto.   Ed è anche vero che al peggio non c’è mai fine.   La delusione è veramente molta.

               Ottavio Nulli Pero.

 

    D.L. COMPETITIVITÀ.

Dagli ambienti vicini al Governo si apprende che il medesimo sta lavorando ad un DL che dovrebbe aiutare la competitività delle imprese  sui mercati Interni ed esteri.  Innanzitutto occorrerebbe  però sapere perché la nostre imprese non sono competitive. Dove è in sostanza  l’anello debole che ci fa perdere competitività altrimenti si può legittimamente temere che si faccia il decreto ma che pochi lo utilizzino nel modo giusto,  Del resto esempi di questo tipo non ci mancano altrimenti la ripresa ci sarebbe veramente e sarebbe visibile e non quello strano oggetto che in pochi dicono di  vedere. Che non ci  siano nemmeno i segni della ripresa lo osserviamo attraverso l’aumento addirittura della disoccupazione ormai giunta a  livelli insopportabili con tutti i guasti economici e sociali che si sta trascinando dietro.  Non avrebbero senso i fiumi di inchiostro che tutti scrivono su di una generazione che non ha un presente ne un futuro, Partire quindi da questo assunto è d’obbligo per chi è chiamato ad assumere decisioni che facciano da stimola alla economia e che riversano effetti positivi sulla collettività.  Dubito però che anche questa volta siamo sulla strada giusta. Si afferma che il nuovo decreto legge si articola su sei punti ritenuti portanti rispetto ai risultati che dovrebbe generare.  Vale allora  la pena di esaminare i diversi punti per capire quali possono essere utili al fine dichiarato.    1 – Bonus fiscali per i cervelli che rientrano dall’estero. Una misura questa già sperimentata da anni e che non ha mai dato nulla. Chi è all’estero ed è un vero  cervello  pagato bene , con molte soddisfazioni non torna certamente in Italia per ritornare a fare l’apprendista.  Ma se lo Stato non riesce a fermare quelli che escono ogni anno, magari anche con una” borsa di studio da ricercatore da 2.000 €  coma farà a far rientrare quelli che ormai sono fuori e ne prendono 7-8  mila? . Non vorrei offendere nessuno ,ma semmai rientrano( salvo sempre casi particolari) i meno capaci che non hanno trovato sistemazione all’estero. Ma non sono quelli che ci servono a cui dobbiamo dare paghe alte e detassate. O no?   Per competere servono le eccellenze vere , non i pezzi di carta dei titoli di studio dei quali l’Italia ne è piena.
 
                              
 – Bonus fiscali per chi adotta una startup, assumendosi almeno il 20% delle quote . Nei primi anni può scaricare tutte le perdite operative. In sintesi i debiti li paga lo Stato dopo tre anni se rendono ; i soldi se li prende il privato non (chi ha investito )ma chi non ha rischiato nulla. In sintesi è una misura che tende a far sparire il rischio d’impresa. Ma allora che imprenditore è? Un imprenditore “che imprende” con i soldi dello Stato?. E’ una follia . Perché allora non dare anche il salario garantito a prescindere dai risultati dell’impresa? In sintesi si capovolge l’alea del rischio che è tipico di qualsiasi società capitalistica. 3  “Visti facili” per imprenditori stranieri che vengono ad  investire in Italia.   Ma  perché sino ad oggi gli stranieri che investono in Italia hanno avuto problemi con visti?  Ma dove e da chi?  Ma diamo i visti agli immigrati anche clandestini ed occorre una legge per gli imprenditori che vogliono investire in Italia?  Meglio non commentare.
4   Niente tasse per chi investe in immobili pubblici o delle Assicurazioni.  . Questo ha solo il significato di un’altra” picconata” agli immobili privati , e dare ricchezza a chi investe acquisendo capitale immobiliare pubblico .  Tutti sanno che gli investimenti su immobili destinati ad attività pubbliche rendono molto di più degli altri e sono  a rischio zero. Che cosa c’entri peraltro con una legge sulla competitività è onestamente da capire.  5 .  I privati anche se non appartenenti al comparto delle banche possono acquistare i debiti delle “ sofferenze bancarie ( pagandoli poco ) e dando alle banche capitale fresco che dovrebbe essere utilizzato per finanziare altre imprese. 
In sintesi  le sofferenze le gestiscono gli strozzini con le loro leggi, ed i soldi che provengono da tali acquisti ritornano nelle casse delle Banche che decidono a chi fare nuovi credit o no. Insomma un mercato secondario di titoli “ i famosi tossici “a grande rischio, che tornano legittimamente sul mercato)  Questa è la misura più vergognosa perché  di fatto rendo legittima anche l’usura e fa rientrare nel circuito del credito le finanza direttamente.    In sintesi sarà ancora di più la finanza a decidere lo sviluppo e non l’impresa economica sostanzialmente sana.  Anche in questo caso si capovolge il principio fondamentale su cui si regge l’ Economia “  sana che dovrebbe ricorrere al mercato per ricercare le risorse.  In Fondo le Borse sono nate per questo scopo , cioè le aziende si procurano il denaro attraverso la compravendita delle azioni, con l’accortezza  di aumentare gli investimenti e perciò aumentare il valore dell’impresa in modo che il capitale finanziario non riesca mai a controllare l’impresa ma ad investire sul suo futuro.   6 – In sintesi significa ammettere alla compravendita del denaro; per finanziare le aziende, anche soggetti estranei all’attività bancaria e nemmeno imprenditori ma solo finanziatori.     Gli stessi finanziatori che maneggiano anche le sofferenze bancarie.       E con ciò le chiavi della cassaforte sono state consegnate allo strozzino.
Questo è la sintesi del decreto competitività di Renzi.  Un decreto che strangolerà le imprese, un po più deboli e che hanno bisogno di denaro e di innovazione perché solo da li può venire il lavoro e nuova ricchezza, che può alimentare veramente i consumi e  la ripresa economica del Paese.
 
 
      Ottavio Nulli Pero  15-06-2016