Lo vuole il caso. Allora ?

 
 

Renzi continua ad affermare che le elezioni non sono un test su di Lui ne sul Governo.

Vediamo allora di dipanare un attimo la questione,

Non mi pare che si possa dire che ha vinto le Europee ,ha vinto le altre Regionali, sfotte la minoranza interna che ha una " vocazione a perdere"era partito sostenendo che avrebbe vinto  sei regioni su sette. E poi forse su tutte.  Ora certamente ancora si deve votare ma dire che Lui che ha voluto quei candidati, Lui che è andato a sostenerli come Segretario ddi partito e come Presidente dell Consiglio , ora dica che non sono anche un test su di Lui e sul suo Governo. Non è certo colpa mia se riveste entrambi gli incarichi. Chi perde allora ( se dovesse perdere ) la minoranza che non è stata nemmeno ascoltata?  I candidati che si sono autocandidati.? L' opposizione xche ha il torto di presentarsi? Scelga un po lui , ma oggi non Lunedì.

Diverso è dire che anche un sconfitta ai punti lo debba indurre a dimettersi.  Sarebbe opportuno che lo facesse proprio perchè sarebbe bocciato come Segretario padrone  e come Presidente del Consiglio in quamto viene bocciata una certa visione di amministrazione . Ma questo per onestà non è mai accaduto e non mi aspetto che accada anche se in altri Paesi altri Leader lo hanno fatto.  Ma poi mi chiedo ma come fa a dire che non è stato bocciato Lui 

se non si è candidato mai ?  Credo che un po più di sincerità non gusterebbe. E veniamo alla vicenda degli impresentabili . 

Non capisco prchè prenda le difese dei suoi bocciati quando lui e la legalità sono ttutt'uno. Kui non è quello che incarna il partito della legalità:

allora di quale di quella degli altri..?  

Anche sulla storuuia della Commissionessione e degli impresentabili dovreste stare zitti visto che il regolamento aldila degli aspetti giuridici lo avete proposto voi e lo avete voluto voi . Ed ora che la commisione lo applica non vi stà più bene. La Bindi è la Presidente della commisione isxcritta al vostro partito

e non ha fatto certo cose per dannweggiarvi . Semmai ha fatto solo il propèrio dovere esaminando la posizione delle persone e non del partito.

Ed allota prendete atto umilmente che di impredentabili ce ne sono anche a casa vostra. E se c'è uno che si deve vergognare è il segretario del partito che ha aopyovato il regolamento ed ha fatto le liste  senza verificare alcuna congruenza,. Anzi basanndosi su chi poteva prendere più voti a prescindere dal come.  questo è il punto vero che fa riflettere in ordine al modi di intendere la legalità e la trasparenza xhe uniti alla fiducia che vi siete attribuiti nominando i capolista anche nelle elezioni politiche e  nominanbo tutto il senato non puo lasciare gli elettori senza preoccuparsi. Io a presidere dal partito voglio votare uno pulito . Ne ho il diritto o non.   Dia Renzi una risposta a questa domanda precisa e poi ne riparliamo.       

 

                                  Ottavio Nulli Pero.

 
 
 
 
 
 
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    IL BUSINESS DELLA RACCOLTA 

              DIFFERENZIATA .

 
 
                    

Mi sono sempre chiesto il perché della Raccolta differenziata  dei rifiuti , perché non decolla,perché i cittadini che la fanno non vengono premiati.

Diciamolo con franchezza a nessuno di Noi fa più comodo raccogliere i rifiuti in tre o quattro raccoglitori anziché in uno.  Lo facciamo per un dovere civico, è la prima risposta che mi viene in mente. Poi però sento la pubblicità promossa anche dal Ministero dell’Ambiente ma in particolare dei comuni,che fare la raccolta differenziata significa poter riciclare i rifiuti per essere riutilizzati dopo adeguato trattamento.  Mi riferisco soprattutto alla carta , alla plastica , al vetro, insomma a tutto ciò che è riciclabile. Tutti ci siamo imbattuti  ad acquistare piccole cose ( carta , buste, involucri ecc. con stampigliato “fatto con materiale riciclato”.  Talvolta li abbiamo anche comprati con la certezza di dare una mano all’ambiente. E probabilmente questo rimane vero.

In questi giorni mi capita di vedere sulla stampa un bilancio di un azienda di raccolta di rifiuti. Inizio a spulciare  e poi chiedo conferma e scopro che : l’azienda a raccolto rifiuti per un valore lordo di un milione di € . Ha speso 200.000€ per il compostaggio . Quindi ha venduto il materiale e messo a bilancio  come utili da ricavi 8000.000 € .   Scorro ancor

Invece no.  Apprendo anche che l’azienda che ha venduto i materiale da riciclare già compostato lo ha venduto a grandi aziende per una media di 12 € per ogni tonnellata.  Incuriosito ancora maggiormente vado a vedere a quanto viene venduto in altri Paesi Europei . E leggo  140 € in Francia , 135 e in Germania, ecc. ma non si arriva mai a sotto 120 € .    Ciò significa che i rifiuti  riciclabili  in altri Paesi valgono 10 volte abbondanti in più che in Italia.

 

 

Quindi abbiamo due dati certi rappresentati dal fatto che le aziende che li acquistano per produrre realizzano un bel risparmio sulla materia prima ; ( 12€ anziché 130 circa. ) . Ne deduco poi che l’azienda che li raccoglie e li lavora per prima in un anno si è ritrovata con 800.00 e in più rispetto alla normale gestione dei rifiuti.   Che ai Comuni è andato  molto poco ma comunque quel poco è sparito nelle pieghe del bilancio.  Ai cittadini che hanno avuto il disagio e che hanno fatto il lavoro di cernita non è andato nulla.     Mi pare sufficiente per capire che  il riciclo per taluni e un business notevole per altri solo un po’ di lavoro in più.    Da ciò mi spiego perché in molti spingono perché il riciclo sia spinto al massimo e dall’altra parte i cittadini lo fanno non completamente e solo per un dovere civico.

In sintesi anche i rifiuti sono oggetto di una grande business  e di una colossale speculazione.

Sono convinto ma cercherò di provarlo in un prossimo articolo  che la medesima cosa accade per le energie rinnovabili .  E lo Stato consenziente continua a finanziare quelli che chiama investimenti in questo settore dove si annida la peggiore speculazione.   E perché dovremmo stare tranquilli su Expo

e sui grandi obiettivi che ne stanno a fondamento, se peraltro solo per affrontare il tema  si sono già fatte speculazioni ed ogni altro genere di corruzione?     Questo è uno dei motivi per cui gli obiettivi anche nobili falliscono miseramente.  Eppure nessuno ne prende nota e lo riporta a dibattito  ma si preferisce lo scontro politico etichettato  tra i fautori di Expo ed i contrari senza entrare nel merito  del perché si e perché no.       In definitiva  solo pochi vogliono arrivare a vedere  dove  sono le radice del problema e su quale terreno affondano (o forze meglio sprofondano).

                                      Ottavio Nulli Pero.

 

 LOTTA ALLA POVERTA'.

 PRIORITA' ASSOLUTA.

 

 

Ogni giorno qualcuno  stila l'elenco di quelle che sono le priorità del nostro Paese.

Spesso viene però dimenticata la madre delle priorità , che si identifica con la povertà.

Nessun Governo ha mai affrontato seriamente questo problema , tantomeno l'attuale Governo Renzi.

Meraviglia ed indigna sentir parlare di riforma del fisco come se ne è parlato in questo ultimo periodo relativamente alle sanzioni per chi non paga quanto dovuto.   Indigna ancora di più sentire lo stesso Presidente del Consiglio affermare " che abbiamo un fisco che fa schifo "ma poi non tirarne le dovute conseguenze.  Indigna sentire parlare di sprechi , di tetti ai salari massimi e non sentir parlare di quelle risorse minime di cui ogni cittadino avrebbe bisogno per vivere in modo dignitoso.

Indigna che l'Italia è tra i pochi Paesi che non si è dotata di una sorta di Piano per affrontare il dramma della povertà.    Eppure il problema non è certamente di oggi.  Oggi la crisi lo ha acuito ancora più fortemente.

Già nel 2004 l'ISTAT stimava la esistenza in Italia di circa 2,5 milioni di poveri assoluti.  Oggi si stima che siano quasi quadruplicati.  Tuttavia Il Governo tace.  Si preoccupa di dare 80 € ad una grande parte di lavoratori dipendenti fino ad un reddito di 26.000€ ma non si occupa di questa grande massa di popolazione che vive al freddo, spesso senza una casa , senza alcun lavoro e perciò senza quel minimo che consente di poter acquistare almeno l'indispensabile.

 

Si preoccupa di distribuire "bonus" talvolta assai discutibili , ma non ho mai sentito spendere una parola contro la povertà assoluta.    Eppure la Costituzione, così come prevede che le tasse vegano pagate in base alle capacità contributiva di ogni singolo cittadino ;prevede  anche che  lo Stato aiuti i più deboli. Basta scorrere l'art 38 della Costituzione per rendersi conto che lo Stato  oggi è quindi inadempiente rispetto al precetto Costituzionale.

So che in molti potrebbero affermare che oggi è difficile anche per il Governo in quanto le risorse  sono limitati ed i problema da affrontare sono molti.   In effetti non è così.  Non si può aspettare che il Governo abbia i soldi in più da poter far fronte  anche alla povertà.  Ma si tratta per oggi e per sempre di ripartire meglio quelli che ci sono. Insomma ci troviamo di fronte ad un problema che è di distribuzione o ripartizione della ricchezza che rimarrà sempre tale. Oggi sappiamo che per far fronte a questo dramma viene speso meno dell'0.1% del PIL . Ebbene ci si deve dare l'obiettivo di spendere almeno lo 0.5 % per fronteggiare il problema .   Questo peraltro corrisponderebbe a quanto spendono gli altri Paesi europei che si sono dotati di un Piano.  Del resto non si può aspettare che si ricrei il lavoro per chi lo ha perso o per chi non lo ha mai avuto. Non si può sperare nel miracolo che i malati guariscano. Non si può aspettare insomma che la povertà passi perché non passerà mai. Al massimo diminuirà se il Paese ritorna a produrre ricchezza.   Sappiamo già che nei prossimi anni anche se ci dovesse essere una modesta crescita del PiL , difficilmente ci sarà un aumento significativo di occupazione.

Ed allora se la ricchezza riprenderà ad aumentare andrà sempre a chi andava già prima , pertanto le differenze sono destinate ad ampliarsi e questi ultimi anni stanno lì a dimostrarlo. 

Non è possibile allora che un Governo spenda perché l'economia riparta e poi i vantaggi vanno solo ad una parte di cittadini.

Non è possibile  che chi governa non associ l'idea di chi ruba ogni giorno allo stato, non è possibile discutere di tetti agli stipendi d'oro , non è possibile che taluni ricevano due o tre pensioni, Non è possibile che la corruzione  si porti via un punto del PIL  e non riusciamo a stroncarla per dedicarne il 50% alla lotta alla povertà.   Non è possibile che rispettiamo , diamo assistenza e sostegno agli extracomunitari e non troviamo gli stessi soldi da spendere per i cittadini Italiani.  Non è possibile che partecipiamo  anche giustamente alle missioni di pace  ma che poi non abbiamo quei soldi che sarebbero necessari per combattere la povertà.    Non è possibile parlare di rinnovi di contratti per chi comunque uno stipendio o più lo riceve e non riusciamo a dare qualcosa a chi è caduto nella povertà spesso senza alcuna colpa, talvolta magari facendo anche sacrifici per la famiglia e per il Paese , sacrifici che poi sono risultati nocivi alla salute e da li sono finiti nella malattia e nella povertà.

Non è possibile che la politica bruci i soldi per autoalimentarsi, che i parlamentari o consiglieri regionali percepiscano stipendi ed altri appannaggi che altri Paesi Europei nemmeno conoscono e noi lasciamo questi cittadini senza aver nemmeno mangiato abbastanza da mantenersi.

Non è possibile che ci sia chi può curarsi in cliniche private senza badare a spese e chi non può  ricorrere nemmeno a quelle pubbliche perché non ha i soldi per pagare il ticket o le medicine.   Non è possibile che i "baroni " prendano soldi dal sistema pubblico e poi facciano gli affari con il privato  e non trovino perciò tempo per organizzare un sistema più umano che consenta anche ai poveri di curarsi .

Non è possibile che questa massa di cittadini che versa in queste condizioni abbia perso prima la possibilità di guadagnare per l'indispensabile e poi abbia perso anche qualsiasi diritto di cittadino.

Non è giusto che in una società non regni un minimo di solidarietà per far avere l'indispensabile a chi non lo ha.   Non è possibile tollerare che la P.Amministrazione sia zeppa di raccomandati, con contratti di ogni tipo e per ogni fantasia ; non è possibile che si inventino gli enti per inventare posti di lavoro e non si riesca a predisporre un piano per far fronte alla povertà.  No amici . Non manca nulla anche se il periodo è difficile , manca solo la volontà di farlo .   Peraltro se non si fa il Governo sappia che il fenomeno aumenterà sempre anche se la ricchezza dovesse crescere ; per il semplice motivo che può anche moltiplicarsi ma non si ripartisce automaticamente.  Questo è quindi è il ruolo e la funzione primaria della politica, non quella di modificare la costituzione magari togliendo proprio quei principi di solidarietà che hanno retto e sviluppato il Paese.

Non sarà il " mattarellum" o l'Italicum che cambierà la vita a queste persone; ma solo la saggezza , l'onestà ed il minimo di comprensione di una politica che sappia parlare anche a questi diseredati. Ci mancava solo il capolavoro della modifica dell'ISEE di cui  parleremo in altro momento per togliere ancora qualche pezzo di stato sociale a questi cittadini che ne beneficiavano.

Le stime ci dicono che saranno un 20% in meno e di riscontro avremo un 20% di persone ancora più povere.  Non basta dire lo modifichiamo, perché diversamente ne approfittano anche i "furbetti" perché questa è solo una scusa , sperando che in molti ci cadano; perché non è scritto da nessuna parte che non si poteva fare insieme un'opera di pulizia da una parte ma dall'altra anzi ridistribuire  l'eventuale maltolto a chi ne ha veramente bisogno.

Un Governo che non si pone questo problema non merita di governare un Paese . Anzi deve essere cacciato perché aumenta le ingiustizie, la povertà e finisce di spezzare il Paese in due categorie .

Chi può anche troppo  e chi non può nulla , nemmeno le necessità fondamentali.  Vergogna !!

Almeno guardatevi allo specchio. !!

 

                                                                        Ottavio Nulli Pero.

 

 

 

 

 

"IO SONO CHARLIE" !

 

 Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

 

 "IO SONO CHARLIE" !  La feroce e criminale esecuzione dei giornalisti francesi del settimanale satirico Charlie Hebdo e dei poliziotti consumatasi a Parigi per mano di assassini franco-algerini non solo ha determinato sconcerto in tutto il mondo - in quello occidentale in particolare - ma, in questi giorni, è protagonista delle riflessioni di tutti noi in famiglia, sul posto di lavoro, nei negozi, al bar, al ristorante, perchè costretti, ancora una volta, a fare i conti con gli effetti devastanti dell'odio musulmano ai danni della nostra civiltà. Al nostro immaginario di gente comune, già ricco della devastazione delle Twin Towers e di tanti altri attacchi terroristici in Europa, si aggiungerà anche questa fredda esecuzione militare nei confronti di una inerme redazione giornalistica in sessione di lavoro e, subito dopo, di un "povero" poliziotto già ferito a terra per strada. Un'immagine - quella dei due musulmani armati che sparano all'impazzata per le vie di Parigi - di guerra ! Inevitabile farsi delle domande sulle modalità attuative del processo di integrazione con i popoli migranti e sugli effetti che provoca ai nostri danni, ai danni delle nostre città, al nostro vivere quotidiano ed a quello degli stessi stranieri che vivono e lavorano da noi, correttamente integrati. Difficile, molto difficile, continuare a pensare che questa violenza possa essere combattuta solo con lo strumento del dialogo. E' evidente, a mio personale avviso, che il ricorso al c.d. "politicamente corretto" sia da rivedere di fronte alle pallottole dei mitra arabi che uccidono senza pietà chi la pensa diversamente ! Purtroppo bisogna ammettere che molte responsabilità sono nostre perchè abbiamo lasciato che si diffondesse, fino a farlo trionfare, "il pensiero debole delle anime belle", cioè di coloro i quali, nel nome di una falsa, inutile e dannosa integrazione senza regole, volendo difendere e garantire ad ogni costo qualsiasi diritto reclamato dai popoli che migrano nel nostro Paese, hanno finito per calpestare i diritti nostri, i nostri valori, tradendoli ed indebolendoli. Purtroppo, atteggiamenti ideologici come quelli della nostra Presidente della Camera o troppo lassisti come quello, a mio personale avviso, del nostro stesso Sommo Pontefice, contribuiscono ad indebolirci nei confronti di civiltà tendenzialmente aggressive ed assolutiste come i fatti parigini, e non solo, dimostrano. Quanto dichiarato dal Ministro Alfano non basta, ci vuole una stretta più dura, molto più dura perchè "questi sparano, mica scherzano" ! E' necessario battersi per introdurre leggi più severe riguardo all'immigrazione che - anche a Viareggio ed a Torre del Lago lo sappiamo bene - è ormai fuori controllo, garantendone la certa applicazione esecutiva. Furti nelle nostre case, aggressioni ai danni di cittadini, turisti, Forze dell'Ordine, il mercato dello spaccio nelle nostre pinete, nelle nostre piazze, al mercato, commercio abusivo senza controllo davanti ai negozi in Passeggiata, sui viali dove si passeggia. Non è più possibile andare avanti così ! Sono troppi e non hanno alcuna forma di sostentamento, finendo per vivere degradati e pericolosi. Noi abbiamo diritto a vivere nelle nostre città sicuri, rispettati in casa propria, certi che i nostri principi e le nostre leggi siano accettate e rispettate da chi sceglie di vivere insieme a noi. L'integrazione deve essere severamente controllata e regolata e non incentivata sulla base astratta dei diritti universali dei popoli, altrimenti saremo sopraffatti. Chi sceglie di vivere in un altro Paese deve avere un lavoro e deve rispettare il Paese dove sceglie di vivere come facciamo noi quando andiamo all'estero. Chi viene in Italia, nelle nostre città, se non ha un lavoro regolare, per vivere delinque. C'è chi fa il posteggiatore abusivo, chi fa il commercio abusivo. Poi c'è chi ruba, chi spaccia, chi stupra. E poi, c'è chi viene per fare la Jihad ! In questo ultimo senso, aggiungo senza esitazione alcuna che, se anche da noi ci fosse un referendum per approvare la pena di morte per coloro che compiono omicidi e stragi terroristiche in Italia, io voterei convintamente a favore. La tolleranza ha un limite invalicabile, quello del rispetto dei diritti e dei valori della nostra civiltà ! Chi non li rispetta, può rimanersene a casa propria ! Chi uccide come è successo a Parigi, se vogliamo sopravvivere, non può essere nè perdonato, nè rieducato ! "Io sono Charlie" ! 

Avv. Massimiliano Baldini

 

 

 

 

 

Sarà il caso ???

No, è la legge sbagliata .

 

 BAMBINI CHE PARLANO

Il primo nato il 31 /12/2014------ Il Secondo nato l'1/1/2015

 

IL primo : Io mi sento discriminato 

 

Il secondo : Ma no è solo un giorno di differenza.

 

il primo :  Eh no amico, tu avrai il Bonus di 80 €  ed io no.  Non è giusto  !!!!

 

Il secondo :  te ne darò metà ma  non lo dire a Renzi.

 

E va bene. 

Però non è giusto, e da grande mi ribellerò e  farò il sindacalista.

 Eh si, è vero...... con ingiustizia ci si nasce

 

 

O.N.P.

SE FOSSE UNA DEMOCRAZIA SERIA.....

RIFORME COSTITUZIONALI . IL REFERENDUM PERCHE' NO ?

Lo strumento del referendum non è certamente utilizzato per rimettere in mano ai cittadini i problemi che la politica non riesce a risolvere.

Capita però che vi siano momenti e temi così importanti da essere affrontati, e sui quali le forze politiche non riescono a trovare una sintesi, mentre servirebbe il più largo consenso possibile. Un consenso peraltro che non può portare il solo assenso della maggioranza che governa perché la natura dei medesimi la travalica. In sostanza si possono formare maggioranze che attraversano orizzontalmente le forze politiche ,perché i problemi di cui si discute investono i cittadini e talvolta le loro coscienze. Nonostante il ricorso alle urne , nonostante il dibattito politico, credo che oggi siamo in uno di questi momenti difficili per il Paese, dal punto di vista economico e sociale. Proprio questa crisi esige uno sforzo supplementare per riavvicinare cittadini e istituzioni. Di fronte a questa incertezza generale e di fronte ad una serie di proposte che, onestamente modificano profondamente l’assetto istituzionale, credo giusto e corretto rivolgersi ai cittadini attraverso un referendum .

Capisco la delicatezza del problema, capisco che anche lo strumento del referendum non è del tutto idoneo a sciogliere nodi così complessi, capisco anche le difficoltà che incontrerebbe per gli stessi vincoli che la Costituzione contiene. Non so onestamente come sia possibile esplicitare tale volontà né se occorra apposita legge . Ma credo che esperti Costituzionalisti potrebbero trovare una soluzione ai problemi tecnici e giuridici , come so anche che sarebbe comunque meglio rasentare la costituzionalità per azionare il referendum , piuttosto che un gruppo o un partito la vìolino, ugualmente, nel modificarne lo spirito. Credo che difronte all’ipotesi di sottoporre ai cittadini la valutazione in merito alle eventuali modifiche sia un atto coerente con lo spirito della Costituzione.

Sono certo che almeno, forse recupereremmo anche un po’ di disinteresse della gente rispetto ad una discussione che sembra trovarlo solo da parte della politica partitica e con la "p" minuscola."

Quello che è accaduto in merito alla discussione sulla composizione del Senato non ha nulla a che vedere con una revisione della Costituzione per renderla più aderente ai tempi che stiamo attraversando ma senza snaturarne i principi. Senza nemmeno sbilanciare i poteri istituzionali . Non è infatti sui poteri che si agisce se non si vuole andare incontro ad un futuro incerto ma sul modo con cui vengono esercitati, e sul numero di persone che sono chiamate ad esercitarle, e sui privilegi che vengono loro accordati.

Se questo si inquadra con il tentativo di costruire una legge elettorale che non rispetta la proporzionalità e che non lascia scegliere i rappresentanti si intravede una "casta" di nominati che gira veramente su se stessa rappresentando gli interessi di un partito e dei suoi alleati. Interni al parlamento ed esterni.

Ecco perché sono convinto che il referendum sia utile su qualsiasi modifica del testo della Costituzione . Un referendum consultivo che ancora potrebbe recuperare un discorso male avviato. Oppure l’impegno ad un referendum abrogativo delle norme modificative che andranno ad essere approvate dal Parlamento.

Credo in sintesi che queste forze politiche che non sono state capaci di fare un progetto di modifica della Costituzione debbano sentire il dovere di sottoporre ad un referendum eventuali modifiche che comunque venissero apportate alla Costituzione.

Lo ripeto meglio un graffio alla Costituzione per eccesso di democrazia che un grosso strappo per aggirarla.

Il recente (ieri ) sciagurato accordo tra PD .FI . e LEGA sugli emendamenti da apportare per poi blindarlo ne è la ennesima dimostrazione. Basterebbe citare che ad un organismo di nominati (perché di finta elezione si tratta, tanto che Renzi ha subito precisato che si tratta di un Senato nominato) ai cui componenti vengono estese le immunità previste per i parlamentari. Insomma Senatori a tutti gli effetti senza passare per il setaccio delle elezioni. Se prima era un dopo-lavoro dei sindaci , adesso è poco più o poco meno di un circolo lobbystico dove troveranno spazio anche i trombati da altri livelli .

Ma non è solo questo . Sono anche convinto che anche sulla nostra presenza in Europa debba decidere il popolo con in referendum. Non è possibile avere linea ed atteggiamenti completamente diversi .

Non è possibile che siamo rappresentati da chi vuole starci ad ogni costo senza sapere che cosa i cittadini ne pensino. Poi le forze politiche possono certamente differenziare il modo in cui starci ma non è possibile avere un Paese di cui non si conosce la volontà ed avere la pretesa di rappresentarlo.

E se per caso facessimo un referendum che si pronuncia a favore dell’uscita dall’Euro mi sanno dire i nostri rappresentanti che cosa hanno rappresentato in passato e chi?Che cosa rappresenterebbero in futuro e chi? Non si costruisce l’Europa così. Anzi aumenteranno sempre gli anti –europeisti almeno fino a quando durerà la crisi.

Ecco allora il perché mi convinco che lo strumento del referendum va adoperato più spesso. Non certamente come la svizzera , non certamente per scaricare le responsabilità dei politici sui cittadini che decidono, ma per renderli partecipi del loro futuro. Noi stiamo liquidando la sovranità politica del Paese e non sentiamo il dovere di far decidere ai cittadini a chi attribuirla?

No. Questa è una politica che merita solo di essere distrutta . Rottamatori e non; perché su questo sciagurato disegno come su molti altri mi pare che convergano.

E convergono proprio dove il Paese reale non concorda.

Anche le recenti elezioni ci hanno detto questo e non che Renzi deve essere il padrone del Paese con qualche accordo con l’opposizione che ad oggi si identifica con Berlusconi. IL Paese è bene essere chiari non lo rappresentano , né hanno mandato per rappresentarlo nemmeno Renzi e Berlusconi sommati assieme . La democrazia è altra cosa. Facciano il referendum poi lo scopriranno.

Ottavio Nulli Pero.

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CHI HA VINTO QUESTI BALLOTTAGGI?

UNA DEMOCRAZIA IN DECLINO

 

Mi capita di leggere su alcuni giornali che il PD di Renzi avrebbe vinto contro la parte più tradizionalista del partito.

 In sostanza dove i candidati a Sindaco erano espressione della vecchia politica hanno perso, dove erano espressione della nuova politica il Pd ha vinto. Non so sinceramente se questa sia un analisi da condividere.

A me pare una costruzione fantasiosa e "molto bizzarra". Aggiungerei che tra i casi che conosco meglio vi è Perugia dove il candidato del PD Boccali è un Renziano della prima ora.

Eppure a Perugia , considerata tra le "roccaforti" del Pd Il rottamatore ha perso.

Ed ha perso Non contro un" gigantedella politica" noto al grande pubblico, ma contro un consigliere comunale , che al primo turno aveva racimolato appena un 20% , contro il 46% di Boccali. Una sfida quindi il cui esito sembrava già annunciato.

Invece non è stato così . Certamente può aver influito anche il numero dei votanti tra il primo ed il secondo turno. Ma di solito l’assenteismo favorisce chi sta molto avanti, In quanto gli elettori che vedono l’impossibilità di vincere per il proprio candidato sono più propensi a non recarsi alle urne di quelli che la vittoria ormai la vedono vicina. Ma anche questo assunto degli analisti è stato sonoramente smentito.

Non solo . Sempre in termini percentuali, che in questi casi ritengo più prudente considerare, il candidato del PD ( sindaco uscente) ha riportato cica 5 punti percentuali in meno rispetto al primo turno.

Rimane solo da ammettere che il Pd è stato bravissimo a perdere ( perché era difficile),mentre coloro che si sono recati al voto hanno premiato la proposta di cui era portatore il giovane sfidante Romizi, tanto da incoronarlo a Sindaco. Per Perugia una novità assoluta perché è stata sempre governata dalla sinistra.

In altre situazione ( vedi Livorno) è accaduto un fatto abbastanza simile , in altre l’esatto contrario. Io non sono propenso a credere alle teorie perciò constato tre cose.

 

1- E’ finita l’epoca di predominio delle zone da parte di qualsiasi partito.

2 – La gente continua a disaffezionarsi al voto.

3- Vincono i candidati che rappresentano meglio il sentire comune delle città e dei territori.

 

Mi devo perciò convincere che ci sia un effetto Renzi. Credo che le motivazioni dei risultati dei ballottaggi vadano ricercate più vicino . Ma vanno ricercate anche in un messaggio " quello della rottamazione" che sta già esaurendo molti dei suoi effetti.

Non va nemmeno sottovalutato il fatto che i cittadini sentono sono sempre più l’influenza del candidato piuttosto che del partito. In sintesi scelgono quello che ritengono il candidato migliore per amministrare la città. Del resto sono anche convinto che i cittadini credono sempre meno alla politica ( vedi l’assenteismo) e perciò giustamente il punto di riferimento è il candidato e sempre meno il partito. Soprattutto a livello amministrativo. Poi ovviamente ci sono tutti i distinguo sui partiti.

Ma non è il luogo questo per esprimere valutazioni su questo punto. Mi interessa solo , perché più attuale, affermare che la stagione della " rottamazione" è stata per molti tanto affascinante ,quanto breve. Questo anche perché a mio giudizio il problema è stato mal posto. E’ sembrato secondo me abbastanza chiaro che il concetto che racchiudeva la rottamazione di Renzi era quello di cacciare quelli più avanti con l’età per far posto ai giovani. Sempre e comunque. Questo assunto ,per certi aspetti giusto, Non aveva però fatto il conto con due considerazioni importanti.

 

1- Posto il problema così avrebbe generato uno scontro generazionale i cui esiti sono tutti da decifrare.

 2- Che il problema vero non è lo scontro tra generazioni ma tra modi di concepire la politica e più in particolare tra " corrotti ed onesti". La gente giustamente è stufa dei corrotti e perciò vuole gente onesta , a prescindere dalla carta di identità

. 3 – Talvolta mi pare che sia stato sottovalutato il tema della capacità e della competenza.

 

 Purtroppo il Governo Renzi su questo non mi pare si sia posto molto bene, finendo con l’utilizzare giovani , non di grandi capacità e ancor meno ,portatori di esperienza e quel tanto di buon senso che spesso è mancato.

 

 Le promesse di una riforma al mese , hanno ugualmente generato attese che non potevano e non possono essere soddisfatte. Renzi ha sottovalutato che da amministrare

c’era un Paese , non un piccolo comune. Un Paese che era la quinta potenza mondiale ed ora nonostante gli acciacchi è ancora l’ottava. Ci sono da rivedere i patti con L’ Europa , a costo di uscirne . C’è forse da rivedere tutta la nostra politica estera. C’è un Paese che attende una guida economica e morale .

C’è un Paese che produce solo disoccupazione , che ogni giorno sopporta meno il peso delle tasse. Che odia ormai gli sprechi ed i privilegi. Che vuole vedere stroncate le ruberie altrimenti gli investitori stranieri non arrivano come ci ricorda L’ISTAT ( -58%). Che non può permettersi un costo della politica così elevato ( ruberie comprese) , che non può permettersi la corruzione , che non può permettersi una P.A. che sembra studiata per ostacolare il cittadino e le imprese. Che non può permettersi il non funzionamento della giustizia. Che non può permettersi le ingiustizie e le disuguaglianze che aumentano ogni giorno. Che non può scaricare sui cittadini i propri errori. Che non può continuare a dividere ma che deve tendere ad unire per uno sforzo comune e proporzionale che riporti i livelli di vita accettabili.

Renzi non può fare ragionamenti astratti che non prendano origine anche dal fatto che eravamo la quinta potenza ed ora siamo l’ottava e rischiamo anche questa . Non può non riconoscere che qualcuno l’avrà pur portata a questi livelli e non tollera un ritorno indietro all’insegna della rottamazione di tutto e di tutti.

Non si accetta che ripeta troppo spesso " o si fa così o mene vado". Peraltro il suo così non si vede.!!

 

La data per la riforma del Senato è scaduta il 10, e per coerenza aveva detto che se la riforma non era fatta se ne sarebbe andato e questo dovrebbe fare.

E le altre riforme annunciate? Ed i provvedimenti per estirpare i "ladri" ? I poteri straordinari al commissario Cantone ? Una legge per cacciare sul serio tutti i ladri non sono più urgenti di piccole riforme di questioni importanti ma non erano al primo posto dell’agenda. La Merkel si sta incontrando con i capi di tre o quattro Paesi per decidere l’Europa futura e l’Italia non c’è ?. Ma come dovevamo cambiarla Noi? . Sembrano cose che non c’entrano con le elezioni ma c’entrano e come perché contribuiscono a creare quel clima per cui la gente va a votare o non ci va.

 

Ne consegue che anche gli eletti sono comunque eletti da una esigua minoranza , che non è il segno di una democrazia matura (come alcuni mestatori dicono) ,ma è il segno di una democrazia in declino.

Ottavio Nulli Pero.

 

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CI RISIAMO. EXPO, MOSE, TANGENTOPOLI. NON SONO SERVITI A NULLA.

Sento purtroppo delle reazioni ai fatti accaduti che non mi piacciono.

La corruzione purtroppo non si vuole estirpare. Almeno così capisco.

Tale amara constatazione mi deriva da tre fatti.

 

1- In un Paese normale i protagonisti di tangentopoli non dovevano esserci più ed invece molti ne ritroviamo alle medesime ricorrenze.

2-Sento il Premier affermare" Le regole ci sono ma bisogna cacciare i ladri" . Questa affermazione ,anche comprensibile, rischia di generare equivoci. Ma se le regole ci sono allora non sono state rispettate e da nessuno. Ciò significa che non sono efficaci. Ed allora bisogna riscriverle in modo che diventino efficaci.

 

Oppure significa che non sono tali da scoraggiare il crimine.

Oppure significa che non vengono applicate.

Altrimenti ci troviamo in una situazione di rassegnazione che rischia di non avere sbocchi.

Invece a mio giudizio le regole vanno riscritte come vanno riscritte le pene e gli strumenti per combattere.

3- Sento oggi Cantone che dice : Si debbono fare le gare sempre e "non più l’affidamento di grandi opere in modo fiduciario". Lasciano sempre l’opacità di un possibile comportamento non trasparente.

Allora mi domando: se le regole ci sono, dica Renzi come si fa a cacciare i ladri.  E perché Non sono stati cacciati? Al magistrato Conte dico : ma sicuro che le gare evitano tutto? Ma non ha sentito mai parlare di gare apparentemente regolari ma che erano invece pilotate? E poi da ciò sembrerebbe che il problema esista solo per le grandi opere. Io invece sono convinto che la corruzione esiste a tuti i livelli e può contaminare qualsiasi gara. Chi si era illuso che le" gare Europee" al massimo ribasso, erano la "panacea" a tutti i mali si è dovuto ricredere . Varianti in corso d’opera, aggiornamento dei prezzi, lungaggini ecc. hanno sempre vanificato la concorrenza reale e leale. Ogni opera alla fine è costata molto di più di quanto previsto inizialmente anche se l’azienda che l’ha realizzata aveva vinto la gara con una percentuale di ribasso irragionevole. Anzi si può affermate che spesso questo sistema ha favorito le imprese senza scrupoli che hanno messo fuori mercato proprio le imprese più sane. Qui oggi parliamo di grosse opere e di grossi scandali . Ma il sistema politico e giudiziario sa che tanti piccoli scandali valgono almeno quanto uno grande. E quanti ne abbiamo visti in questi anni? Una infinità . Ecco allora che la teoria cade subito.

Ma non solo . Non ci sono solo le grandi opere , ma ci sono gli affidamenti di servizi ( dalle pulizie in su ) e più ce ne sono e più se ne inventano. I disonesti non stanno solo ai vertici delle grandi opere ma si incontrano in ogni luogo . Perché prendere le mazzette è un fenomeno che va stroncato dappertutto.

Va stroncato per chi eroga e chi ottiene finanziamenti illeciti. Va stroncato per chi vende posti di lavoro.

Va stroncato per chi non fa i controlli dovuti e per chi riesce con le complicità ad evitarli. ( Ma meraviglia a tutti sentire imprenditori che confessano che se non pagano le mezzette le loro imprese non lavorano?).

Le mafie , Il denaro riciclato, allignano proprio qui. Allora il problema non è il Mose , ma prendere spunto almeno da questo per ripulire il Paese. Perché siano premiate le aziende corrette ,i cittadini onesti e non che quest’ultimi paghino le nefandezze delle aziende o di soggetti privati che fanno affari con la complicità dei rappresentanti delle istituzioni e della politica .

E’ un capitolo nuovo da scrivere.

Questo è il punto vero se non vogliamo che questi scandali aumentino sempre. Dico sempre perché alla fine tutti cittadini tenteranno di inventarsi qualcosa di poco pulito pur di sopravvivere. Nessuna meraviglia perciò se aumentano i crimini contro la P.A., nessuna meraviglia se aumentano gli spacciatoti di droga. Nessuna meraviglia se aumenta il gioco d’azzardo. Insomma tutto quello che è illecito e che fa guadagnare di più.

Ecco allora che la questione non è limitata a questo scandalo perché certamente tra una settimana ce ne sarà un altro che prende il posto di questo e torneremo a dirci le stesse cose. Io so che gli altri Paesi, di fronte a questi fenomeni, hanno reagito con mezzi, strumenti adeguati e pene adeguate.

So che chi commette questi crimini , deve essere messo nella condizione di non commetterli più . So che deve restituire il maltolto, che stia in Italia o che stia all’estero. nei paradisi fiscali. Le convenzioni sottoscritte anche dall’Italia servono anche a questo. I processi debbono essere più brevi e le pene certe.

So che la legalità è un concetto di cultura che si semina non con i convegni ,ma con gli atti quotidiani di una P.A. che è al servizio dei cittadini e non può essere ostile ai medesimi perché schierata sempre con il più forte. So che la politica e la buona amministrazione devono dare il primo esempio.

So che la soluzione dei problemi di giustizia , dei problemi sociali e politici , uniti alla diffusione della solidarietà aiutano sicuramente un cammino di risanamento di un tessuto sociale purtroppo malato.

So che questo è il vero problema del Paese e che risolverlo serve al Paese.

So che se si risolve questo , la soluzione degli altri problemi, che vanno dagli sprechi ,ai privilegi ad una maggiore giustizia distributiva che tocchi salari stipendi e/o pensioni è sicuramente più semplice.

Spero quindi, che questo evento almeno serva, ad imboccare la strada giusta per combattere ogni forma di criminalità , le ingiustizie e per dare vita ad una stagione di democrazia e di trasparenza.

Il resto, non serve al fine. Se non sarà  "Mose o Expo" sarà qualche altra cosa ed ancora staremo a ripeterci le stesse cose.

 

Ottavio Nulli Pero

 

 

 

 

FMI ... INDIETRO TUTTA .

Ma sono economisti o parlano solo dopo aver fatto i danni?

O parlano su commissione come le agenzie di rating.

Vale la pena capire i passi salienti dei tanti giudizi sul nostro Paese.

Fino a poco fa Il FMI sosteneva che in Italia andavano fatte le riforme per far ripartire lo sviluppo. Successivamente invece ha sostenuto che il problema del basso sviluppo era dovuto alla poca competitività delle imprese. Per recuperare competitività l’interpretazione dei politici nostrani è stata quella di contenere il costo del lavoro. Certamente il salario non è una variabile indipendente .

Produrre in Cina o in Bulgaria o in Italia non è la stessa cosa.

Ma in Italia per costo del lavoro normalmente si intende il costo diretto ed i costi indiretti. I costi indiretti , sono dati dalle tasse e da contributi sia previdenziali che altri. Certamente questa parte di costi è troppo elevata , ma non lo è la parte residua di salario effettivo. Paradossalmente siamo allora il Paese con costo del lavoro più alto ma con salari più bassi rispetto ai Paesi industrializzati della UE.

Siccome non si riescono a contenere i costi di uno stato sprecone che grava sul costo del lavoro complessivo e perciò sul costo del prodotto, non rimaneva che abbassare la componente relativa al salario.

La conseguenza è stata la perdita di potere d’acquisto del salario ed il crollo della domanda di beni. Da qui la campagna sulla necessità di stimoli alle imprese.

Tutto sbagliato , ma tutto tenuto da un filo apparentemente logico.

Poi iniziano le prime crepe tra i teorici dell’economia e qualcuno inizia a sostenere che occorre investire altrimenti si fermano i mercati e si ferma lo sviluppo. Nel frattempo i disastri sia sul versante occupazione che dello sviluppo sono già compiuti.

Di queste teorie è fautrice anche la Merkel e tutti i burocrati della U.E. .

Ma, dopo aver affossato i mercati e le famiglie ,tutti iniziano a preoccuparsi della "deflazione" generata da queste folli politiche.

Anche da queste premesse prende avvio la discussione sul contenimento del costo del lavoro (revisione contratti, Tutele ,sgravi Irap, gli 80€ per far aumentare la richiesta di mercato).

Insomma provvedimenti (nella mente di chi li ha sostenuti ) tendenti a contrastare la crisi e gli effetti devastanti della medesima.

L’unica cosa certa che si è generata è stata tanta polemica, altrettanta ingiustizia sociale , ma anche le attese non hanno generato fatti positivi, né hanno assolto alla funzione per cui erano stati pensati.

Ora arriva il FM,I che attraverso Christine la Garde ci fa sapere che il problema dell’Italia "non è il costo del lavoro" ma l’innovazione per essere più competitivi, e l’espansione delle dimensioni dell’impresa .

Io sono convinto che sia sbagliato anche questa volta.

Sulle dimensioni di Impresa c’è solo da ridere , e la signora La Garde non si rende conto che la qualità la migliorano le piccole imprese non le grandi . Del resto in Italia le migliori produzioni di qualità vengono proprio dal settore manifatturiero.

Allora va subito detto che molti sacrifici sono stati inutili. Di conseguenza si è, con determinazione, impoverita la gente sino a far sparire il cosiddetto ceto medio. I mercati perciò si sono bloccati per mancanza di domanda interna . Insomma siamo andati avanti per tentativi , come farebbe il medico che non ha riconosciuto la malattia. Il tutto per una cattiva diagnosi sulla nostra economia. Allora sarebbe giusto che questi scienziati aprano la bocca solo al momento giusto.

A che titolo parlano e perché ? Quale obiettivo vogliono raggiungere?

Ora li sentiamo dire che il " costo del lavoro " non è un problema ,o non è comunque quello principale. Ma ormai il danno è fatto e le risorse perdute non si recuperano certamente . Occorrerebbe perciò che le indicazioni siano certe ,concrete e che portino allo sviluppo altrimenti non servono.

Di prediche ne abbiamo sentite anche troppe . Di clamorose smentite ugualmente.

Per le contraddizioni, per la verità bastano i nostri politici.

Penso che ora serva che parli il popolo attraverso le urne.

Ottavio Nulli Pero.

IL BREVETTO RENZI

IL DL SUL LAVORO A TUTELE CRESCENTI : UN VERO BREVETTO.

Non so se il Governo si rende conto che sta consumando l'istituto della questione della fiducia una volta dopo l’altra,su provvedimenti che sinceramente non la meritano.

Non mi pare che DL di riforma della disciplina del lavoro meriti tanta attenzione , atteso che i posti di lavoro non ci sono.

Purtroppo è maledettamente vero ,che il vero assente è il lavoro , non le sue regole.

Sinceramente rilevo anche una disciplina che si va riformando , mentre sta scomparendo il mercato del lavoro e allo stesso tempo stanno scomparendo le tutele.

Il problema vero, come spero il Premier sappia, è quello del lavoro che manca.

In questa situazione è ovvio che le tutele diminuiscano già in via naturale. Qualunque " scolaretto" sa che la forza lavoro è un bene e come tale il suo mercato oscilla come qualsiasi altro mercato .

Non è un caso che le retribuzioni ad esempio crescano più facilmente nei momenti di forte domanda . Le tutele ugualmente . In assenza di domanda o quando questa diminuisce c’è subito una ripercussione negativa asia sulla domanda che sulla condizione di lavoro. Ma in questo momento che "il brevetto del Governo" ancora non c’è ,la situazione del mercato del lavoro sta migliorando o peggiorando? Le tutele stanno aumentando o diminuendo? Se fosse vero che sul mercato influiscono così fortemente le leggi , sappia allora il Governo che la legislazione attuale è il frutto di conquiste che si sono consolidate nei periodi in cui vi era un forte sviluppo, e perciò una forte domanda di lavoro. Il lavoro ha perso comunque la sua forza appena è iniziata la crisi.

Oggi con Renzi o senza Renzi i giovani non lavorano , i meno giovani hanno perso il lavoro, le condizioni di lavoro sono comunque peggiorate. Provate a fare un raffronto tra la condizione del lavoratore di 10-12 anni fa e quella di oggi. Ovviamente quindi a legislazione costante . Le statistiche ci dicono che la condizione è peggiorata e notevolmente. Siamo infatti tra i Paesi il cui costo del lavoro è alto , ma i salari sono i più bassi. Stando a questa logica, che è l’unica certa dovremmo concludere che l’unica cosa da tagliare sono gli oneri Impropri che gravano sul lavoro.

In Italia il lavoro è il più tassato, e il più gravato da altri oneri di legge che sono una zavorra e che contribuiscono ad alimentare" il calderone" per far fronte agli sprechi ed alle inefficienze, alle ruberie della politica, ai privilegi ecc. Non sarà allora che il Governo debba mettere le mani su queste prima che nelle tasche dei lavoratori? La cosa è tanto vera che in modo contraddittorio lo stesso governo rendendosi conto della diminuzione del potere d’acquisto dei salari ha pensato di erogare " 80 € " a quegli stessi lavoratori che oggi già pensa a peggiorare loro le condizioni ed alcune certezze del lavoro.

Ma i contratti a termine non sono sempre esistititi? I contratti stagionali, i contratti per le grandi campagne di raccolta in agricoltura ecc. Che poi ve ne siano un numero di tipologie di contratti anche esagerate e si possa pensare anche ad una loro unificazione è una questione di cui si può certamente discutere. Ma non si può certo discutere di contratti a termine come fossero la regola, e di contratti a tempo indeterminato come se fosero la eccezione. Sanno almeno che significano i contratti di apprendistato e che cosa hanno significato nel diritto del lavoro Italiano?

Ed infine Voglio spendere solo qualche parola sul così detto contratto tempo indeterminato a tutele crescenti.

Sinceramente non riesco ad immaginare a chi possa essere venuto in mente. Per questo sarei per "brevettarlo". Ma perché ora non sono già a maggior tutela , almeno per alcuni istituti contrattuali ? Ma non sarebbe stato molto più profittevole dedicare tempo e discussioni ed impegno per fare le riforme veramente? Per tagliare sprechi , inefficienze e privilegi?

Forse l’Europa ci apprezzerebbe di più . E le auto BLU  finiamo di venderle o no?

Cari amici diffidate veramente da questi avventurieri di sventura , ancora è troppo fresca la ferita degli "esodati" partoriti da un Governo di tecnici come la "Fornero" che non parlava con i sindacati.

Ed il capolavoro che ha fatto si è visto. !! Purtroppo in politica ci sono troppe controfigure o" brutte copie "di Berlusconi . Male l’uno ,peggio questi.

Ottavio nulli Pero.

 

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La Messa dei 500 che non si doveva fare.

Ed il Senato non è da abolire?

Sono certamente due temi profondamente diversi ,ma sono anche lo specchio di come l’Italia si sta muovendo. In pochi, giornali e giornalisti compresi, non hanno dato spazio ad un evento che invece meritava attenzione.

Due giorni fa il PAPA ha celebrato una Messa per i Parlamentari. Alla messa erano invitati parlamentari , Governo e familiari dei parlamentari. Quasi 500 persone.

Si vocifera che il Papa sia stato convinto dal Cappellano di Montecitorio perché pare Sua Santità non fosse molto propenso a tale iniziativa. In ogni caso si è celebrata. L’orario viene fissato per il mattino alle 7. All’appuntamento si sono presentate poco meno di 500 persone, pare un po’ assonnate e con i visi stanchi per" la levataccia".

Da quello che ho potuto apprendere dalle poche cronache della vicenda si sa soltanto che il Papa pare abbia rivolto una omelia ai "fedeli particolari" piena di vigore .

Una predica in tutta regola sui doveri dei politici, ed un monito esplicito a questa politica .

Nella dura reprimenda ha anche affermato che Dio perdona tutti i peccati meno che la" corruzione". Perché dalla corruzione non ci si pente ,a quanto pare, è un furto ai deboli, al popolo che viene governato, e più lo si commette e più lo si continua a commettere.

Pare che i Parlamentari non l’abbiano presa molto bene . Aspettavano forse parole di speranza , anche per il loro impegno ed invece non ha fatto alcuno sconto ,ma anzi li ha considerati irrecuperabili. Non solo chi si aspettava che facesse a tutti gli onori di casa è rimasto doppiamente deluso ,perché non ha salutato nessuno né prima della celebrazione né dopo.

Se è vera la premessa come ,si racconta ,certamente si comprende anche la fredda accoglienza e l’ancor più freddo congedo.

Se si considera l’atteggiamento che invece il Papa Bergoglio mantiene in altre circostanze se ne può solo dedurre che non abbia tante simpatie con chi amministra il potere. E come dargli torto!

Oggi invece mentre il Premier annuncia la presentazione di un DDL costituzionale da approvare lunedì per l’abolizione del Senato ,il presidente del Senato Grasso rilascia una lunga intervista in cui spiega al Premier l’errore che commette Grasso pensando ad un Senato non elettivo .

Un errore Costituzionale e di democrazia che non ha precedenti .

Oggi anche Rodotà , Monti ed altri studiosi e costituzionalisti contestano ugualmente la decisione di abolire totalmente il Senato. Certo è che tra il superamento del bicameralismo , su cui tutti concordano, ed il superamento del Senato ce ne corre.

Se questa decisione la si guarda unitamente alla modifica del sistema elettorale che si va profilando, onestamente occorre ammettere che stiamo procedendo verso una Repubblica Presidenziale a cui il Presidente arriva con una dote di un premio di maggioranza così generoso da non essere più il rappresentante del popolo.

Né vi sono più altri bilanciamenti con altri organi. Credo che una riflessione andrebbe sicuramente fatta su quale modello di democrazia si vuole costruire.

Appare insomma evidente che le riforme pur giuste e necessarie come questa e quella della pubblica Amministrazione stiano prendendo avvio non su uno schema predefinito ma costruendola a pezzi non avendo certezza che alla fine si combinino tra loro.

Questi purtroppo sono i limiti di tutto l’impianto politico ed istituzionale ,che nasce dalla intuizione della semplificazione ma non da un progetto di semplificazione. Questa non è semplificazione ma semplicismo da dilettanti.

La riprova non è l’Italia, ma è l’approccio che il Premier ha avuto con l’Europa . E’ partito con tante idee bellicose , ma dopo i sorrisi di rito e non, è tornato con gli stessi risultati con cui sono tornati i suoi predecessori.

La stessa cosa si potrebbe dire dei suoi Ministri ma non vale la pena . Non riescono purtroppo ad esprimere nulla, se non un po’ di demagogia tra giovani ed anziani innescando una divisione tra generazioni. Questi giovani novelli dovrebbero sapere che oggi si trovano lì grazie al lavoro dei più anziani ,magari dei loro nonni.

Il Paese è diventato grande nel mondo grazie a questi e non grazie a quelli di oggi. Anzi quelli di questi ultimi anni si stanno rimangiando i sacrifici proprio di quelli.

Ottavio Nulli Pero.

 

 

 Il futuro dell’ Italia : post-comunisti, socialisti, destra …. o Renzi ?

 

Di chi sarà il futuro dell’Italia ?  Dei post –comunisti , dei socialisti o della destra?

 Oppure  di uomini come Renzi , Berlusconi  ecc. Insomma di singole personalità ?

 Oggi è questo il grande interrogativo che ci si pone.

Io non credo a nessuno dei due interrogativi.  

Credo invece che l’Italia  o sarà degli Italiani e per gli Italiani o non sarà .  

Sembra una  affermazione assurda ed anche un po’ demagogica  ma è più attuale di quanto  si pensi.  Basta rifletterci.   In fondo i primi due interrogativi si  assomigliano anche se originano da due fenomeni diversi.  Si assomigliano perché il  primo risponde   ad un’ideologia  , il secondo  risponde a una logica sponsorizzata ora da questo ora d un altro potere più  o meno occulto ma non meno insidioso.   Se si vuole essere veramente liberi nell’interesse del Paese ci si deve liberare da ambedue i modelli  restituendo il potere vero ai cittadini.

 A questo proposito mi meraviglia che anche nella nuova  legge elettorale(  Italicum ) si è cercato di badare  a tutto(collegi, quote rosa, governabilità, sbarramenti, premi di maggioranza ecc ) tranne che ad una battaglia vera, per reintrodurre un sistema proporzionale basato sulle preferenze.  Come del resto si era pronunciata la Corte Costituzionale .

 

Nessuna forza politica vuol rischiare .

Ed allora si ricorre comunque alle candidature blindate ,dalle liste bloccate.  Così il premio di maggioranza, fortemente sproporzionato  nel modo  previsto, risponde alla prima logica e cioè a quella del partito più forte a prescindere dal valore della proposta di cui è portatore .  Nel secondo caso è il culto della persona che si costruisce attraverso anche sistemi mediatici  anche a prescindere dalla capacità delle persone.

Nessuna delle due previsioni della legge è rappresentativa della volontà del popolo perché entrambe non sono  incardinate sui  principi costituzionali di un sistema autenticamente  democratico.    

Nessun candidato si costruisce il consenso in base al proprio programma politico, da non confondere con alcune scelte di governo del Paese.   Posta così la questione, mi pare che stiamo andando dalla parte sbagliata.   Le grandi rivoluzioni pacifiche partono da questo punto imprescindibile  e non da un percorso già tracciato.  In questo contesto non era difficile  ad esempio prevedere che Renzi potesse fare il Presidente del Consiglio anche se non eletto da nessuno come alcuni suoi predecessori.

Ha ragione chi sostiene che prima di ogni altro spread  va ridotto quello tra governanti e governati. Peccato che lo dice anche chi non ha un programma e perciò manca un termine di misura ,e lo dica anche chi governa senza essere stato delegato dai cittadini e perciò manca ancora un altro termine di misura.  Insomma mancano  i termini minimi per poter poterlo verificare.  Che poi alcune scelte anche dell’attuale Premier siano giuste o sbagliate non ha un'importanza decisiva a questo fine. L’importanza decisiva deriva invece dal consenso con cui le fa.

Conta se il popolo nella sua maggioranza crede al suo leader o no.  Basterebbe ricordare che i grandi leader del mondo , non dell’Italia,   sono diventati tali attraverso passaggi democratici e combattendo quelli antidemocratici . Sono stati anche in carcere per le proprie idee e non avevano come sponsor i grandi industriali o uomini della grande  finanza ma semplici cittadini che vedevano in loro la speranza di  un riscatto.

Qui sta la grande differenza tra il leader naturale e quello costruito dal potere prevalente in quel momento ed in quel determinato luogo.  

Ecco perché non sono un appassionato di questi leader che crescono sempre all’ombra di qualcuno e di qualche cosa.  Che poi i leader come Renzi o altri possano fare le cose un po’ peggio o un po’ meglio, questa è una eventualità che deriva da una serie di fatti che talvolta vengono dagli stessi, o dalle circostanze, estrapolati dalle proposte che i cittadini e le categorie vogliono sentir pronunciare.  

Nel momento attuale Renzi è stato solo il più capace a capire cosa gli Italiani volevano sentirsi dire.

 Tale considerazione porta a concludere che l’elenco delle cose da fare, e la bozza del come farle ,sono state  più convincenti di altre, anche perché avvolte da una dialettica sicuramente non comune.    Ma paradossalmente il limite sta proprio qui.  Sta qui perché i nodi non sciolti in un programma ora rispuntano fuori a mano a mano che si affrontano i problemi senza avere lo spazio politico e sociale in cui collocarli.

 

Ne è la riprova il fatto che molti sono d’accordo sulle cose da fare  , ma ognuno ha un problema da sollevare.  Il proprio, o quello della categoria che rappresenta.

Questo perché innanzi tutto  il progetto manca di valori condivisi e di un modello di società che si vorrebbe  ricostruire.

Non solo. Nel programma, o meglio  nell’ elenco dei problemi, mancano ad esempio le tematiche dei diritti civili che non sono di secondaria importanza.  Manca un forte ancoraggio al solidarismo come valore universale.  Manca  insomma la radice su cui incardinarli.

Insomma a me pare di sentire un amministratore delegato di una società piuttosto che il capo carismatico che porta programmi , risultati e valori.  La convinzione mi si rafforza ancora di più quando lo sento affermare “ci metto la faccia” oppure "se non va abbandonerò la politica" .  Ma l’amministratore  delegato di una grande società che fa se le cose vanno male?

Che succede se è stato chiamato per risanare la società ed invece finisce con l’affossarla definitivamente?

L’unica misura che è incardinata su di un principio forte è quella di tassare di più i titoli di credito per finanziare  l’abbattimento del cuneo fiscale. 

 Questo significa spostare un po’ di ricchezza dagli strumenti finanziari (spesso speculativi) all’economia vera, quella delle aziende che producono e che influenzando l’occupazione danno un’indicazione rispetto ad un fenomeno sociale drammatico come quello dell’occupazione.  

Ecco allora che qui si rinviene il principio sociale da cui far derivare la scelta.  E si badi bene che, come tutta la stampa specializzata ha riportato, si è trattato di un’operazione che ha fatto sì  che dopo l’innalzamento della pressione fiscale siamo perfettamente in linea con la tassazione vigente in Europa.  Si tratta perciò di un atto di giustizia e non di una penalizzazione.  Non solo, le somme che arriveranno da questo prelievo aggiuntivo sono superiori a quelle a cui sono destinate con un conseguente beneficio per le casse dello Stato.

Ma allora è una scelta coraggiosa o è solo una scelta che è stato sciagurato non fare prima?

Qui ci si deve intendere.  Non sulla misura in sé, o su chi vince o chi perde,come se si giocasse alla lotteria.  E’ solo una misura giusta e basta.

Anzi ,questa è l’ulteriore dimostrazione di quello che ho sinora affermato, cioè la scelta del modello di società che si vuol costruire accompagnata da atti conseguenti e non solo da  enunciazioni propagandistiche.   

Esiste un progetto “Renzi” ?

 Signor Presidente, la conferma che il suo non è un programma ma un  elenco di cose da farsi  la si evidenzia anche dal fatto che ha dimenticato cose molto importanti , che per loro natura precedono anche quelle da lei elencate ma che sono dettate dal buon senso e dalle continue emergenze   Ne elencherò alcune .

a) Io la chiamo : “riappacificarsi con la natura” che si sta vendicando su tutti( spesso causando vere e proprie disgrazie) per la conseguenza di sciagurate scelte politiche di cementificazione del territorio, di manutenzione dei canali non fatta, di speculazioni edilizie, con l’abbattimento indiscriminato di piante )   è un atto doveroso o no? Può anche diventare una scelta economica o no?

] b  E dei pensionati che nell’elenco non compaiono che ne dice?

 Lei sa che le pensioni d’oro non possono toccare perche  l’INPDAP  non ha i fascicoli delle carriere dei burocrati che percepiscono le pensioni d’oro? Ma allora siccome si parla anche ora di rivedere le attuali pensioni  pensa  forse di tagliarle ai pensionati INPS che al massimo percepiscono 2.000 € al mese.?

E per i  portatori di handicap di cui non ha mai parlato, che intende fare?  Assistenza diretta , assistenza indiretta, toglierle tutte . Lo sa che è colpevole non parlarne?

[ d  Oppure Le interessano solo i lavoratori dipendenti  e le  imprese ? Forse .  Ma si ricordi che oltre ad essere un problema di civiltà , sono anche la minoranza della forza lavoro. E degli autonomi ? Delle partite Iva della disperazione, dei co.co aumentati come funghi negli ultimi anni.

  E – E delle garanzie( anche nei confronti delle banche) a chi avrà un contratto a tempo determinato? O un contratto di apprendistato, ed ha già superato 30 anni.

Non  dico che si debba fare tutto insieme ma almeno tenere conto che i provvedimenti che andrà ad assumere non siano in contrasto con l’idea che almeno si sarà fatto di questa precarietà e miseria è doveroso.

Se non fosse così, se l’attenzione non fosse verso questi soggetti, ritengo  che questa non sia la politica  a  360 gradi . Ma è solo   la politica di quelli che qualcosa già hanno . La civiltà , il solidarismo ,lo spirito di nazione (non il nazionalismo) non si misura solo da questi e nemmeno con il solo spirito di accoglienza degli extra comunitari.       

 

Attenzione che non ci sia una politica più solidale che si metta di traverso.  Non basterebbe né l’Europa né la Merkel per rimuoverla.  Tanto meno la  sola dialettica.   Ma solo i fatti.

 

      Ottavio Nulli Pero

 

Per il Governo Renzi iniziano le prime " rogne"

Troppo presto perché alcuni nodi arrivino già al pettine. Nodi che potevano tutti essere evitati.

Per essere breve cercherò di elencarli.

Il Premier Renzi nel fare il governo è stato un po’ troppo superficiale ed un po’ troppo frettoloso.

Peggio ancora nella nomina dei sottosegretari. Comunque della squadra giovane ,ma con poca esperienza ne abbiamo già parlato perciò inutile ripetersi.

Appena fatta la nomina dei sottosegretari arriva subito la grana del sottosegretario Gentile con la richiesta di dimissioni . Non so se sia giusto o no, atteso che pare non vi sia ancora nessuna comunicazione giudiziaria da parte della Magistratura. Tuttavia il sottosegretario , decide di dimettersi per evitare speculazioni . Vedremo come finirà . Cioè se sarà oggetto di indagine oppure no. Alfano lo ringrazia per aver tolto un problema al Governo. Il premier Renzi fa la stessa cosa.

Capita però che alcuni parlamentari,compresi quelli del PD, chiedano le dimissioni di quattro sottosegretari del PD tutti indagati ( Umberto Del Basso de Caro ,Vito De Filippo, Filippo Bubbico e Francesca Barraciu ) .

Il Ministro delle riforme Maria Elena Boschi ( badate bene il Ministro per le riforme) riferisce che il Governo non chiederà a nessuno di fare un passo indietro . La solerte Ministra afferma che essendoci un indagine in corso vale la presunzione di innocenza fino a quando non ci sarà il rinvio a giudizio. Nulla da dire sul piano strettamente tecnico e giuridico. La legge italiana è questa .

Ma non era questa anche per Gentile che non era nemmeno indagato? Oppure no signora Ministra?

Ma al di là di questo, che non conta ; non ritiene signora Ministra che la trasparenza e l’opportunità politica avrebbero suggerito di non nominare persone sulle quali pende comunque un indagine della magistratura per un presunto reato, che dovrebbe consigliare di attendere la fine dell’indagine e poi semmai nominarla ? O No?

Poi non considera che la difesa semmai non spetta (sempre per opportunità ) a Lei ?

Non spetta a Lei, essendo Ministro per le riforme, dove da riformare c’è proprio molto proprio in merito a questi presunti reati, o presunti scandali di cui la burocrazia e le politica dovrebbero essere immuni.

Lei avrebbe dovuto chiedere , semmai, un passo indietro ai sottosegretari e sicuramente tutti avremmo stimata il suo ottimo esordio . O No?

Ed Il Premier Renzi che dice ? Atteso che in una settimana già cinque nominati sono finiti sotto osservazione della stampa e della pubblica opinione per presunti reati che avrebbero commesso già prima di essere nominati.!!

Per una volta debbo concordare con l’onorevole Bindi che afferma : " alle precedenti elezioni anche chi era indagato non poteva essere candidato". Ma certo che è così aggiungo io. Purtroppo questi sono passati per un’altra strada "quella dei nominati " non al vaglio dei cittadini. Questo è tanto vero che la Barraciu doveva essere candidata in Sardegna e poi per questo motivo Il partito ha preferito non candidarla. Qui si rileva la incongruenza del Presidente del consiglio ,pure segretario del Pd , che ha condiviso la regola del partito e poi al momento delle nomine l’ha elusa.

Non va bene e non si fa, inutile che sostenga una causa persa . Chiuso il discorso senza alcun appello.

Passiamo ad altro. Oggi invece dopo l’accordicchio di ieri sull’Italicum il Parlamento ha accantonato la norma sulla parità di genere nelle liste . Mi pare un argomento molto serio e che va a configgere politicamente con la parità di genere scelta dal Premier per il Governo. Niente di male .

Ma che qualcuno facesse osservare che la parità di genere (parola anche brutta ) non si fa per legge lo avevo già sostenuto. Concordo sulla parità ,anzi sulle pari opportunità , ma senza tralasciare il merito . Ma ne parlerò in altra circostanza per ora mi pare che si possa dire che qualche conto politicamente non torna .

L’A.D. della Fiat fa sapere a Renzi che del Jobs –act, non gliene importa niente. Solo l’abbattimento del cuneo fiscale ha un interesse; pare che questa sia anche l’opinione degli imprenditori. Ma delle riforme vere, quelle che abbattono la spesa pubblica ad hanno effetto immediato quando se ne parla? Mi pare che non ci sia altrettanto impegno.

E sull' l’Europa che anche oggi ci ha declassato ? Chi ce la mette una pezza ?

L’Europa aspetta le riforme ,quelle vere , quelle che fanno alzare il PIL e diminuiscono la disoccupazione ed insieme il debito pubblico. Del resto non le importa. Certo che iniziare il semestre di Presidenza Europea sottola minaccia di essere posti sotto custodia non è un bell’avvio. Anzi la UE fa riferimento anche a sanzioni ed allora la cosa diventa comica , se non fosse troppo seria.

Insomma oggi credo che sia stata una giornata piena di sconfitte politiche altro che tentare di tranquillizzare la gente.

Ormai pare chiare il disegno del Premier e sembrano chiari i tanti motivi per contrastarlo .

Noi continueremo a farlo se non si decide a fare le cose che servono al paese.

Quelle fatte ,anzi avviate non servono proprio, anzi fanno aumentare la spesa pubblica contro cui anche oggi la UE si è scagliata.

Questo Governo ad oggi si può dire che aumenta le tasse e la spesa dell’apparato, ma non ha un verso per diminuire effettivamente il prelievo sui cittadini .

Insomma un Governo sbagliato.

Ottavio Nulli Pero.

 

 

 

 

 

 

I NUMERI DI RENZI: MA CHI PAGA?

 

Per onestà occorre ammettere che il Governo Renzi ha ottenuto la fiducia senza un vero programma. Per vero programma intendo tempi, modi e risorse con cui affrontare i nodi più importanti. Si può invece dire che ha fatto l’elenco delle cose che secondo Lui occorre fare.

Non solo ma ....occorre farle velocemente.

Sappiamo che soldi nelle casse dello Stato non ce ne sono.

Sappiamo che le cose da fare sono molte .

Si è impegnato a pagare i debiti della P. A . , si è impegnato ad abbattere il cuneo fiscale.

Si è impegnato a far arrivare soldi alle imprese. Si è impegnato sulle riforme , sul lavoro,

sulla scuola (facendone una delle priorità ).

Si è impegnato a non aumentare le tasse ,anzi a diminuirle.

Per ora dai conti fatti dagli esperti, per fare queste cose soltanto occorrerebbero 100 miliardi di Euro. Al momento l’unica fonte di finanziamento individuata è la Cassa Depositi e Prestiti.

La Cassa Depositi e Prestiti è un Ente Pubblico sorto per gestire il risparmio.

Risparmio che raccoglie attraverso i Buoni postali e con emissioni proprie.

Finora la Cassa Depositi e Prestiti (presente come socio in molti Enti) ha fatto da Ente Finanziatore del Comuni per realizzare opere attraverso prestiti che questi ultimi rimborsavano in un arco di tempo spesso molto lungo.

Ammesso che la Cassa riesca a far fronte a questo onere , occorre tener conto che in questo caso li anticiperebbe allo Stato per pagare i debiti. Quindi non c’è alcun rientro. Pertanto la restituzione la dovrà fare necessariamente lo Stato. Quindi ammesso che sia fattibile si pone il problema della restituzione.. Insomma per ora lo stato spende il debito che ha contratto con i cittadini attraverso la vendita dei Buoni postali .

In sintesi spende il risparmio dei cittadini.

Sinceramente speravo che spendesse anche un po’ di risorse proprie reperite con la fiscalità generale. Non avere soldi da prendere dalla fiscalità generale significa che Lo Stato con la Fiscalità generale riesce a stento ad auto-mantenersi ( privilegi compresi) . Insomma il tutto ruota non sulla riforma del Fisco né sui tagli agli sprechi , ma sui risparmi dei cittadini.

Credo che questo fatto sia stato un po’ sottovalutato.

Così come sia stato un po’ sottovalutato il fatto che la Cassa depositi e Prestiti avrà una minor liquidità per fare credito ai Comuni per gli investimenti che i Comuni intenderanno fare attraverso questo strumento. Insomma mi pare che per ora non ci siano eccessive reazioni negative per il semplice fatto che il Governo ha solo fatto l’elenco di ciò che intende pagare ma non ha detto chi effettivamente alla fine paga. Non certo la Casa Depositi e Prestiti che può semmai anticipare ma poi deve riavere il prestito per restituire i risparmi ai sui investitori . Compresa la vecchietta a cui faceva riferimento il sottosegretario alla Presidenza " Del Rio".

Certamente le imprese che riavranno i loro soldi dopo anni, non ci compreranno i buoni postali ,e tutto in termini di debiti e crediti, torna come prima. Qui una massa di soldi si spostano dal risparmio gestito da un soggetto pubblico al pagamento dei debiti alle aziende. Le riforme , i risparmi , i tagli alle spese inutili ammesso che si riescano a fare saranno sufficienti a coprire la necessaria restituzione alla Cassa Depositi e Prestiti per restituirli essa stesa alla scadenza ai risparmiatori .?

perché manca un programma . Manca cioè lo strumento per capire se le cose che intende fare sono possibili oppure no.

Se ci sono le risorse aggiuntive per far fronte ad esse.

Qui sta il punto debole di tutto l’impianto di quello che è stato un elenco e che invece avrebbe dovuto essere un programma. In definitiva il Renzi-pensiero è carente laddove sono stati carenti tutti i programmi dei Governi passati . Cioè nel non dire dove si prelevano le risorse e a chi.

Se finisce o no lo scandalo degli stipendi e pensioni d’oro, se le auto blu si tolgono oppure no. Se si impegna per fare una legge severissima contro il malcostume "delle mazzette" e per abolire gli enti inutili, e la burocrazia dannosa (senza salvo i diritti acquisiti) quando si tratta di privilegi e non di diritti. Se lo stipendio deve essere uno a testa e le pensioni ugualmente . Qui sta lo scandalo tutto Italiano. Il Presidente deve capire che per farci stare un po’ più sereni queste sono le vere scelte discriminanti che il Paese chiede. Tutto il resto è solo abilità dialettica e niente più.

Lo scontro democratico ma inevitabile che tutti hanno eluso è stato ed è questo.

Adesso la discussione qui non è più rinviabile. Non servono le toppe né le magie, serve scontrarsi con i problemi veri. Serve eliminare questa anomalia di essere uno Stato in cui si socializzano le perdite e si privatizzano i profitti. Partendo quindi da qui ,come dalla riforma del fisco si ricostruisce lo Stato . Il resto serve solo per le prossime elezioni , ammesso che ci sia ancora chi ha la voglia di votare.

Ottavio Nulli Pero

 

  FINALMENTE LETTA SCOPRE IL “IL VULNUS"

 

Ci voleva  che scoppiasse il caso “ INPS  -  MASTROPASQUA"  perché Il premier scoprisse che nel nostro ordinamento  manca una norma che vieti la somma degli incarichi, in capo ad una stessa persona ,magari  presidente di un grande Ente Pubblico ;  anche laddove si può ravvisare  un  “conflitto di interessi”.?        

 Non è possibile .

Se così fosse ,dovremmo dubitare sulle capacità , sul fatto che legga , sul fatto che sappia cosa gli succede intorno , sul fatto che vuole prenderci  in giro.

In tal modo sta mentendo spudoratamente alla Nazione.

L’ultimo degli ultimi dei lavoratori del settore più umile del Paese sa chi è Mastropasqua. .

Il numero di incarichi che ha concentrato su di sé .  Sa che è tra gli uomini più pagati del nostro Paese.  Lo sa la Finanza, lo sanno i Carabinieri, lo sa il Capo dell’Esercito, lo sanno tutte le Procure della Repubblica,lo sanno tutti i vigili Urbani , tutte le guardie forestali . Tutti i ministri tutti i parlamentari, tutti i portaborse e uscieri dei ministeri . Quindi non poteva non sapere.

Che poi   come tutti gli altri, abbia fatto finta di non sapere, fintanto che, dalle cronache dei giornali non è stato costretto ad apprendere, è un’altra questione.    Che , appena  l’assurdità è diventata di pubblico dominio , abbia subito messo mano ad un decreto che regoli le incompatibilità  tanto per dimostrare l’intenzione di fare un po’ di pulizia è sempre un altro fatto.

Ma di ciò nessun merito. I meriti si hanno quando le cose si anticipano non quando si inseguono.

Quanti anni sono (anni ) che in molti denunciano questo malcostume , denunciano retribuzioni troppo generose, denunciano il doppio o il triplo stipendio nello stesso istante alla stessa persona, denunciano due o tre pensioni? .  Questo è lo scandalo vero.  Le responsabilità penali o amministrative del singolo rispetto ad un fatto se ci saranno, verranno speriamo accertate dagli organi preposti a farlo.  

Quindi Il Premier non tenti di confonderci le idee , confondendo lo scandalo che potrebbe esserci , con il vezzo scandaloso che già c’era e continua ad esserci , presumibilmente anche dopo il decreto che si appresta a fare . Sì, perché il decreto da quanto si apprende regola le incompatibilità tra alcune funzioni , ma non regola le disparità,e gli sfacciati privilegi che a talune categorie sono accordati. Avvocati , notai, professori universitari , ecc. che possono essere parlamentari con tutti i privilegi ,senza rinunciare a quelli che avevano.  In sintesi sommano contemporaneamente due o tre carriere e per esse percepiscono compensi e pensioni.

Qui il problema è politico , non di diritto.      In un momento difficile come quello attuale ( ma senza queste schifezze staremmo meglio) si continua con privilegi assurdi, si continua con stipendi degli alti burocrati che sono i più alti di tutti i paesi ( America compresa) .

Siamo il Paese che spende maggiormente per la politica e per il funzionamento delle istituzioni.

E tanto non ci decidiamo a tagliare. Siamo il Paese dove “ le mazzette sono quasi una regola “

Ed anche quando vengono scoperte siamo il Paese più garantista.  Mai che un dirigente venga cacciato.  Ma di quale riforma del lavoro vogliono parlare questi scienziati della politica che si divertono ad annunciare i “piani e la precarietà “ quale condizione essenziale perché il Paese riparta.    Ma perché intanto non pensano a regole dei rapporti di lavoro uguali per tutti ?

Perché non incominciamo a farci l’idea che anche nel P.I. si può licenziare

Certo a fronte di fatti gravi . E "le mazzette non lo sono?  Distorcere le gare di appalto non lo è ?

Fare un doppio lavoro non per campare ma per arricchirsi ed in virtù del proprio incarico pubblico non l’è ?.  Egregio Presidente  faccia il decreto, ma non ci prenda in giro. Affronti tutte le incompatibilità e le inopportunità politiche e le renda norme cogenti , vedrà che si risolve meglio anche il nodo delle preferenze nella legge elettorale.  Ci metta che dopo aver fatto il parlamentare lo stesso soggetto non può ricoprire la presidenza di un Ente pubblico se non sono trascorsi almeno 10 anni.    Ci metta che nessuno può essere Presidente di un Ente pubblico e contemporaneamente Consigliere o revisore dei conti in un altro che ci siano interessi che confliggano o no, non fa niente.

 

Confliggono con  la coscienza di quella parte del Paese ancora sana.  Confliggono con una visione solidale e non egoistica del Paese . Confliggono con l’amarezza di chi piange dopo un terremoto per “la disgrazia” subita , con chi ride perché si possono” fare affari con la ricostruzione”.

 

Queste sono le vere vergogne del Paese. Per questo l’Italia non è affidabile agli occhi degli altri Paesi . Per questo i soldi vanno all’estero. Perché investire in Italia è come giocare d’azzardo.

Inizi a battere i pugni sul tavolo dell’Unione Europea , della BCE , e delle varie Commissioni.

Inizi a battere i pugni sui tavoli dei Governi dei paradisi fiscali , altro che raccomandarsi perché ci diano le briciole dei nostri soldi.

 

Allora sarà veramente il Presidente di tutti .

 

       Ottavio Nulli Pero.

 

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EQUA DISTRIBUZIONE DELLA RICCHEZZA.

 

O PROTEZIONE AI SPECULATORI?

 

Sulla distribuzione della ricchezza esistono diverse teorie . Ma io credo che non siano sufficienti a spiegarne le dinamiche. Non sono sufficienti perché  molte sono le varianti che la influenzano e che è difficile se non impossibile rilevare. Ad esempio la speculazione che in periodi di recessione si radica non è facile quantificarla. Ed allora credo sia più conveniente basarsi sui dati che ci vengono messi a disposizione.  Intanto sappiamo che il numero dei ricchi in questi ultimi due anni è aumentato.  Sappiamo che è aumentato anche il numero dei poveri. Se la ricchezza prodotta è stata inferiore  al  passato, la sua distribuzione è stata ancora più iniqua. Ci dicono che circa il 10 % della popolazione detiene il 50% della ricchezza. Ciò significa che l’altro 90% della popolazione ne detiene l’altro 50% . Appare subito evidente che il rapporto è troppo sperequato. Il 30 %  delle famiglie a stento riesce ad arrivare alla fine del mese.   Scartata l’ipotesi dell’uguaglianza  assoluta che dove tentata non ha dato frutti per nessuno, andrebbe capito quale può essere il meccanismo correttivo che non faccia divaricare sempre di più questi due blocchi.

La Banca  d’Italia certifica che il potere d’acquisto in due anni è diminuito del 7,3 %.

Non mi pare che la politica stia  facendo sforzi significativi per recuperare tale divario.  Anzi la protezione dei privilegi e degli speculatori non accenna diminuire.   In questo contesto vanno inquadrati i provvedimenti del Governo in questo ultimo periodo.  Credo che siamo il Paese con maggiori controlli, ma siamo anche il Paese con maggiore evasione.  Si potrebbe benissimo dire “ chi controlla i controllori” attesi i risultati?

Credo però che esista anche una via politica,  che mi porta a pensare che ha ragione Obama -  nell’insistere  anche contro la volontà del Congresso - che è necessario aumentare il salario minimo di operai ed impiegati,  portandolo d a 10,5 dollari l’ora, contro gli attuali 7,5 ;  e di “introdurre la scala mobile” ovvero un meccanismo  di adeguamento dei salari all’inflazione.  Nel suo discorso agli Stati ha altresì annunciato una serie di misure di grande impatto sulla popolazione più debole,pur sapendo che il Congresso sarà difficilmente d’accordo.   Ma non fa niente, Lui si spenderà per un braccio di ferro anche con il Congresso.    In sostanza crede che le disuguaglianze a mano a mano debbano esser appianate.  

 Insomma un tentativo forte di introdurre altri elementi di uguaglianza di opportunità . Non corrisponde forse esattamente alla  concezione della equa distribuzione di risorse disponibili , ma comunque è sicuramente un tentativo coraggioso di u passo in avanti sul terreno della equità.   

A me pare che tentativi simili in Italia non se ne vedano .

Pure in altri Paesi ,anche dell’area Euro, i vari Governi stanno tentando di razionalizzare la spesa , rivedendo anche rapporti consolidati per lo stesso obiettivo. Esempio: lavoratori stranieri e politica sociale. Certamente l’asse portante per noi rimane lo sviluppo dell’economia , la creazione di posti di lavoro , lo stimolo alla domanda interna ,la diminuzione delle tasse su salari e pensioni e la riduzione degli sprechi unita ad una riqualificazione della spesa pubblica.  Cioè un spostamento da risorse improduttive e che non generano sviluppo , né movimento dei mercati, ai settori che possono generare un circolo virtuoso.  Ciò significa lavorare politicamente per un traguardo diverso .

Forse per questa via si scaricherebbero anche le tensioni di cui oggi troppe materie sono cariche.

In fondo anche la legge elettorale diventa argomento decisivo , quando si sa che dal risultato di chi ci rappresenterà dipendono queste scelte di fondo su cui si edifica  una nuova politica.

Ecco allora che la scelta di fondo è tra diversi modi di concepire la politica e gli obiettivi che si da.

Un popolo stanco , un popolo deluso , un popolo che non vede e non coltiva  la speranza  certamente scarica le tensioni su chi governa e sul modo con cui governa. Credo che pochi Paesi abbiano modificato tante volte in pochi anni il sistema elettorale ed ancora in questi giorni è alla ricerca di uno nuovo.  Ma sotto non vi è un problema solo di tecnicismo e di rappresentanze ma vi è la consapevolezza  di come poi queste agiscono sulle scelte politiche.   Quelle scelte politiche che ci riportano al tema delle disuguaglianze , di uguali opportunità  e di distribuzione della ricchezza.

Ecco allora  l’interesse all’esito di questo dibattito.  Ma non solo .  In Italia vi è un deficit cronico di politica (non di politici, che anzi sono troppi) ; ma un deficit di scelte chiare  semplici e che abbiano una linearità.  Certamente i provvedimenti di questi anni non hanno avuto questo pregio. Da qui la confusioni e la disaffezione a tutto, dei cittadini e delle imprese . E come dargli torto!

Basta leggere oggi che i finanziamenti che sono andati ai partiti negli ultimi venti anni, oltre a coprire tutte le spese proprie ed improprie hanno avuto un attivo di  1,9 miliardi di Euro .

E come si fa a negare l’adeguamento delle pensioni almeno quelle più basse in nome dell’austerità.

Come si fa a tagliare sul sociale? Come si fa a diminuire le detrazioni a chi spettano?

Non certamente a tutti , nemmeno sulle medicine , ma a chi non riesce a curarsi o chi ha comunque un redito basso ( che non è quello dell’attuale ISEE, che è solo una trappola ) , di fatto, per negarle anche a chi ne ha bisogno.   Se è diminuito il potere di acquisto occorrerà pure alzare le soglie minime per l’accesso ai benefici fiscali o no?  O si vuole mandare non i fasulli o finti poveri ma tutti.  Questo è il punto vero che dovrebbe accompagnare qualsiasi atto del governo.

 

Se si invertisse l’ordine dei tagli, e cioè  prima alla spese della politica ,poi alle sedi istituzionali , poi agli enti inutili ,poi agli sprechi e maxistipendi e poi al resto ….non sarebbe più equo?

 

        Ottavio Nulli Pero.

 

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IL PROFESSORE E LE "SCIENZE DELLA POLITICA"

Cittadini ignoranti o politici in mala fede?

Potere ai partiti o ai cittadini?

 

Di Ottavio Nulli Pero

 

Ieri ho letto su un giornale una critica di un professore universitario (di scienze della politica), critica rivolta a tutti coloro che in questo periodo discutono di legge elettorale. Più che una critica, mi è sembrata quasi una derisione che investe tutti i cittadini. Francamente mi sono sentito offeso; non tanto io in particolare, ma per conto di quei cittadini .

In sostanza il Professore dice : la materia elettorale è fatta solo per esperti , quindi che ne vuol sapere la gente al bar , il pensionato, l’impiegato, l’operaio ecc.. e,non soddisfatto, afferma che in Italia pochi sono gli esperti dei vari sistemi elettorali, pochi li conoscono veramente e perciò perché discuterne a sproposito?

Chiedo scusa all’amico Professore ,ma sinceramente con quell’articolo ha dimostrato solo l’arroganza di chi ritiene di sapere , il disprezzo verso i comuni cittadini. L’ignoranza di chi dovrebbe sapere ed invece non sa. Lui - il Professore -afferma che i sistemi elettorali al massimo si somigliano ma non c’è ne è uno che sia uguale ad un altro. Quindi lasciamo lavorare gli esperti , ed ognuno si dedichi a far bene il proprio mestiere.

Per un certo verso sono d’accordo , sono così tanto d’accordo che il professore universitario è tra i primi che dovrebbe aiutare a capire e perciò a fare il proprio mestiere , altrimenti perché pagarlo ? Per farci spiegare che i comuni cittadini dovrebbero essere estromessi da questa discussione.? Abbiamo votato per 20 anni con un sistema elettorale incostituzionale ed il professore di politica e di diritto non se ne è mai accorto? I cittadini (ignoranti) - che non sono professori e che lui critica - invece si , se ne sono accorti e come, perché da tanto che sono stufi di votare su liste bloccate.

Ma aldilà di questo ,crede veramente il Professore che il cittadino non conosca gli effetti perversi delle liste bloccate ? Non sa che con le liste bloccate si restituisce il potere alle segreterie nazionali dei partiti e non ai cittadini per scegliere da chi farsi rappresentare? Non capisce che in questo modo la democrazie nella scelta dei rappresentanti istituzionali muore , mentre si rinvigoriscono le divisioni nei partiti per stabilire chi decide chi deve essere eletto? Insomma si fanno contare più i partiti che la democrazia espressa dai cittadini con il suffragio universale?. Non sa che la crisi della politica è iniziata proprio da qui?. Non sa che così il parlamento non si rinnova mai? Non sa che così è nata la"Casta"? Non sa che il vero sistema corretto come afferma la consulta è quello proporzionale? Dove ogni partito rappresenta per quanto è radicato nella gente? Non sa che nel periodo di maggiore sviluppo Il Paese è stato governato dal sistema proporzionale e con le preferenze che ci hanno lasciato -ed a ragione- i padri della Costituzione. Giusto che poi ci siano degli sbarramenti non alti per ammazzare i partitini , ma solo quanto necessario per evitare la eccessiva frammentazione. La Governabilità si assicura con i numeri ma soprattutto con il prestigio di chi ci governa.

Crede professore che i cittadini non capiscano che un premio di maggioranza che può arrivare anche al 18% non sia una truffa ?

Soprattutto dove la suprema Corte lo ha definito irragionevole ? Ed allora perché del premio di maggioranza non se ne può parlare anche al bar o dal barbiere? Stimo certamente gli studiosi di sistemi elettorali come il Prof. Sartori, ma come mai il comitato di saggi (tutti giuristi di fama) non è riuscito a tirare fuori uno straccio di progetto che avesse le caratteristiche di un sistema elettorale corretto e che avvantaggi chi ha le capacità? Un sistena elettorale che avvantaggi chi sa proporre un governo del Paese?

Egregio Professore non c’e l’ho certo con Lei , ma con un sistema che ancora pensa di sopravvivere alle tante critiche , al difetto di aver disaffezionato gli elettori dalla politica ed averli allontanati dal voto. In un momento di grandi difficoltà in cui si rischia anche la tenuta del sistema democratico non è mai sbagliato che i cittadini discutano anche di riforme, compresa quella elettorale che è la matrice da cui deriverà una buona o una cattiva politica.

Mi creda: i cittadini hanno capito tutto e riescono a discernere"il grano dal miglio che lo infesta". Non avranno la terminologia tecnica per spiegarlo , ma il disagio per dissentire sì. Quello lo hanno già dimostrato con il rifiutarsi di votare partiti e candidati che non condividono più. Non faccia, Professore, come il vice-presidente del consiglio che è contrario alle preferenze perché ritiene che poi in lista con il rischio di essere eletti ci andrebbero persone che non sono capaci ; persone che non potrebbero scegliere i partiti perché solo loro (i partiti) sanno (secondo Lui ) quali servono . Il guaio è che quelli che servono ai partiti spesso non servono alla gente.Ed i risultati si vedono. Le chiedo scusa e rimango disponibile per continuare in altra sede. Anche la stessa Università e con la partecipazione dei Suoi allievi, sarebbe una sede sicuramente importante per la formazione degli studenti. Avrebbero almeno l’opportunità di poter scegliere, anche loro,la propria formazione.

O.N.P.

 

26.01.2014

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INIZIANO LE SVENDITE DEL NOSTRO PATRIMONIO

 

di Ottavio Nulli Pero

Non è possibile che continuino i furti della politica rappresentata nelle istituzioni e nessuno nemmeno ci fa più caso.

 

Sì, il nostro patrimonio non quello di Saccomanni né quello di Letta.  Loro la loro parte l’hanno già presa.     Ci avrei scommesso che avrebbero iniziato dai bocconi migliori e  non dal patrimonio inutilizzato o quello da riqualificare . Ma da quello dove gli utili da trasferire ai privati sono certi.

E’ folle fare un decreto sulle privatizzazioni senza avere un riferimento sul come impiegare le risorse.    E’ folle svendere senza sapere su che reinvestire . Ad esempio:  abbassare il debito pubblico, aumentare la produttività , rilanciare l’economia , promuovere il made in Italy . Tutto si può fare meno che iniziare a vendere i gioielli  senza sapere che fare dopo.  Ma non si possono  cominciare a vendere i beni sequestrati ai camorristi?  Ma non si può vendere quel “fiume” di beni sequestrato dalla Guardia di finanza agli evasori totali ?   Ma non si possono vendere i 1200 immobili circa di quella signora di Roma che si era scordata di denunciarli al fisco di pagarci l’IMU  e quanto connesso.   Ieri la Guardia di finanza ha festeggiato il grande recupero fatto nel 2013 ma i soldi dove stanno?   Erano pari a due o tre manovre e già sono finiti? O si è certi che non entreranno mai. Nonostante la crisi i soldi fuggono all’estero e questo è veramente un attentato allo Stato.  Mentre si assiste a questo si pensa di fare un decreto per far rientrare i sodi in Italia , magari con il premio?  No e no. Non va bene.  Intanto via i soldi , via la cittadinanza italiana , via i diritti civili a chi viene scoperto di aver portato i sodi all’estero.    Non è possibile guadagnare in Italia e portare i sodi all’estero.     Gli altri Paesi non fanno così nemmeno per il salario dei dipendenti.

Solo l’Italia è il Paese del “Bengodi “.   Tutto ciò anche perché non riusciamo a fare una legislazione fiscale coraggiosa .  Ancora stiamo a disquisire se le tasse vanno fatte pagare a chi ha il patrimonio o a chi ha rendite finanziarie altissime o addirittura agli speculatori.

In un paese civile la diatriba non può essere questa  a meno che il governo non voglia difendere entrambi.  In un paese civile le tasse le paga chi ha i soldi ed in proporzione alla propria capacità contributiva.  Come vuole il dettato costituzionale.   Non penso certo ad espropri “proletari” o altro penso solo che non è possibile che continuino i furti della politica rappresentata nelle istituzioni e nessuno nemmeno ci fa più caso.  Oramai credo di non sbagliarmi se affermo che tutti i consigli regionali sono stati sfiorati da indagini su spese folli per miliardi. Soggetti che prendono soldi pubblici e scompaiono.  Per non parlare di appalti pubblici dove ogni giorno se ne sente una.  Le mafie ormai controllano alcuni settori e dove non c’è più  spazio per imprenditori seri.

Molte aziende di piccole dimensioni chiudono e riaprono i cinesi che ogni tanto ci deliziano con prodotti fuori norma , e dove quasi tutto è irregolare. Ma nessuno vede. Nei centri storici delle nostre città  al posto delle attività che rappresentavano la nostra cultura e la nostra storia nascono attività gestite da imprenditori stranieri ma di qualità molto più scadente. Molte   aziende più grandi non rischiano più nulla. Producono solo su ordinazione e quando non hanno sufficienti ordini nel portafoglio non producono e mettono gli operai ed impiegati in cassa integrazione.  Quindi va scomparendo il rischio di impresa ,ma rimane talvolta ugualmente un reddito di impresa così generato e che poi finisce all’estero. Insomma “ le perdite si socializzano mentre i guadagni si privatizzano”. Non è possibile.    Stante ciò mi pare che l’assunto a cui pervenivo e che cioè i soldi vanno presi dove stanno ,non sia una affermazione rivoluzionaria  , ma è solo un concetto di giustizia  impositiva laddove le regole sono violate ogni giorno. Peraltro è il solo modo per evitare inasprimenti fiscali ,manovre, tagli anche all’essenziale.  E’ il solo modo per rafforzare anche il bilancio pubblico e per diminuire il debito. A tal fine vanno rinegoziati i rapporti con la UE ,ed alcuni accordi , se non si vuole che l’Europa comunque sparisca.   Non possiamo farci incantare dal fatto che tra poco inizia il semestre di Presidenza Italiana  della UE ed a questa subordinare il nostro calendario. Né ci bastano comunque le riforme in senso vago. Non basta infatti riformare ,ma va riformato in meglio seguendo criteri che siano più solidali , che abbattano i privilegi, che taglino gli sprechi. Niente però è indolore e nessuno si illuda , dal Presidente della Repubblica  all’ultimo consigliere di quartiere che tutto si possa fare con il consenso di tutti.   Meglio prenderne atto subito e prepararsi allo scontro politico forte di cui questo nostro Paese purtroppo avrà bisogno. Altre vie di salvezza  per tutti non ci sono e le mediazioni sono tutte finite.     Forse il Governo non ha capito che non è sufficiente “ quella che chiamano la rottamazione delle cartelle esattoriali” che farebbe ridere anche un “marziano” .  Ma ciò che occorre veramente è la rottamazione di Equitalia  dell’Agenzia delle Entrate per costruire un nuovo modello di fisco veramente giusto.   Forse non si è capito che siccome non siamo capaci  di  far funzionare l’autonomia delle regioni che stanno diventando una spesa insopportabile , un pozzo senza fondo, meglio abolirle, a costo di lasciare le province.  O abolire entrambe e passare a macro –aree più grandi atteso peraltro che spesso le regioni non hanno alcuna giustificazione storica né sociale né politica.    Ma sarebbe interessante capire se ci sono acquirenti per le isole minori compresa Lampedusa che non siamo in grado di gestire.  Altro che Poste Italiane , ENI ed il meglio dei gioielli di famiglia .   All’acquirente più importante si può regalare anche la Rai.    Fa parte del  medesimo affare. 

 

  O.N.P.

 

              

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Ottavio Nulli Pero

L'INPDAP AFFONDA I CONTI DELL'INPS  

Una volta ci raccontavano che erano le gestioni così dette povere, di ex colono mezzadri e poi coltivatori diretti, in aggiunta ad altri settori, commercianti, artigiani ecc, unite ad una troppo spesso facile pensione di inabilità, oltre ad alcune prestazioni sociali erogate dall’INPS , a portare il medesimo verso il collasso.

Una tesi dal sottoscritto sempre contestata perché solo parzialmente vera , ma non certo vera da portare l’INPS verso il dissesto.

Ora arriva il contrordine. L’INPS affonda a causa della fusione con l’INPDAP.

All’INPDAP erano iscritti tutti i lavoratori del settore pubblico, all’INPS tutti quelli del settore privato, oltre ad alcune piccole gestioni separate.

Ebbene, che i pensionati INPDAP avessero dei privilegi ,rispetto a quelli privati ,era risaputo e lo è ancora. In sostanza un lavoratore del pubblico impiego a parità di salario durante il lavoro ,percepisce una pensione più alta, da pensionato. Nella gestione INPDAP hanno maturato le cosiddette pensioni baby, che tanto danno hanno fatto al sistema. Il rapporto contribuzione e pensione è molto più elevato. Ma non basta . Spesso lo Stato e gli enti pubblici sono cattivi pagatori di contributi. Infatti, mentre l’INPS eleva sanzioni al privato che non paga i contributi ,L’ INPDAP no perché si troverebbe a sanzionare lo Stato o gli Enti locali.

Quindi non lavoratori e poi pensionati diversi , ma anche datori di lavoro trattati in modo diverso. Evasori i primi (privati); semplicemente "impossibilitati" a pagare gli altri . Dopo la fusione i nodi sono venuti tutti al pettine.

Nel solo anno in corso la gestione ex INPDAP ( ora presso l’Inps ) ha registrato una perdita vicina ai nove miliardi di Euro. Se si aggiunge quella dell’anno passato si arriva a circa 14 miliardi. Gli effetti sul bilancio 2013 sono dovuti anche ai numerosi pensionamenti avvenuti tra il 2012 e 2013 dovuti anche alla incertezza normativa. Ma non solo il fondo pensioni è stato gestito male, ( con leggi e leggine clientelari) ma il fondo immobiliare è stato gestito ancora peggio. Case di grande pregio, site spesso nei posti più belli sono state quasi svendute agli inquilini. Molti inquilini , guarda caso, erano politici o comunque personaggi che vivevano all’ombra della politica. Ha ragione quindi il Presidente Mastropasqua ( anche se non dà il buon esempio ) a dire che il nuovo Ente è sull’orlo del collasso. Allora che fare per non interrompere il pagamento delle pensioni? Interviene lo Stato a mitigare il deficit . Ovviamente lo Stato interviene con i soldi della fiscalità generale. Pertanto anche una quota delle tasse se ne va per pagare le pensioni. La riforma della "Fornero" , oltre a non essere condivisibile , non darà eventuali frutti prima di un lungo tempo. Ecco allora uno dei perché si cerca di risparmiare sul sistema pensionistico in generale , sulle inabilità, sulle invalidità , e perfino sulle disabilità.

In questi giorni in cui questi dati sono stati diffusi non ho visto peraltro tante reazioni. Allora mi viene da pensare che i privilegi non si vogliano contestare.

Nel mentre, in questi giorni leggo " il piano per il lavoro " pensato da Renzi , che tende ad uniformare le categorie del settore privato e ad estendere le garanzie per i lavoratori in base all’anzianità e al contempo porre i contributi previdenziali carico dello Stato per abbassare il costo del lavoro. Sull’accorpamento in un numero minore di contratti di lavoro sono d’accordo , sulle garanzie variabili con l’età un po’ meno, sulla diminuzione del costo del lavoro sono ugualmente d’accordo ma abbassando il cuneo fiscale e magari parte anche della contribuzione previdenziale, ma non nel modo proposta, e solo per il settore privato. Significherebbe perpetuare i privilegi fra pubblico e privato. Credo che non si possa prescindere da questo dato. Allora perché non uniformare anche la normativa sia contrattuale che contributiva tra settore pubblico e privato ? Non sarebbe intanto "la riforma delle riforme" ed un atto di giustizia tra lavoratori ? Almeno tra i nuovi assunti?

Spero che la politica e le forze sociali lo annotino nell’ Agenda delle riforme.

Ottavio Nulli Pero