BONUS BEBÈ E IMPROVVISAZIONI
Cosi come previsto nella versione iniziale dal Governo Renzi il “bonus bebè" aveva solo
un senso elettorale. Infatti potevano attingervi tutti coloro che avevano
un reddito al disotto di 90.000 € annui . Il periodo di crisi in cui il provvedimento
cala fa presumere che sia un aiuto per le famiglie che avranno un figlio nato
dopo il 1 Gennaio 2015 . La misura vale per tre anni.(2015-2018 ). Bene ciò significa che
è un provvedimento completamente slegato ai bisogni della famiglia con figli. Questo
perché la crisi non scatta il 1 gennaio 2015 . Sfido allora Renzi a spiegare quale differenza
passa (sotto il profilo delle difficoltà tra una famiglia con un bambino nato nel 2014
magari anche il 28 dicembre) ed una con un bambino che nascerà il 1 gennaio 2015.
Non so se Renzi insieme al governo si sia accorto che l’ISTAT ci dice che i nati Italiani siano
di numero assai inferiore al numero dei morti. Quindi popolazione in calo.
Ci sarebbe da chiedere a Renzi se ha notizia in ordine alla minore fertilità delle donne ,
oppure se ciò dipenda che in queste difficoltà alcune famiglie sono costrette a
rinunciare ad un figlio. Il punto decisivo insomma sta nel fatto che non si è mai fatta un
a politica per la famiglia vista nel suo insieme . Anche gli attuali “assegni famigliari”
sono ispirati ad un altro criterio non esattamente a quello della famiglia.
Ma torniamo per ora al “bonus bebè” . Scartata l’ipotesi che possa avere un carattere
retroattivo e perciò esteso a chi al primo gennaio ha un bambino con età inferiore
a tre anni e per una durata di tre anni che forse porrebbe qualche problema ,
rimane però da approfondire perché fermo rimanendo il tetto dei primi tre anni
a chi al primo gennaio 2015 avrà un anno non gli viene dato almeno
per i futuri due anni , cioè fino al compimento del terzo. Non si andrebbe forse
meglio incontro alla sostanza piuttosto che alla “cabala” della nascita dopo il 1 gennaio 2015?
Non si intaccherebbe il principio della operatività del “bonus” nei primi tre anni ,
ma averne zero al primo Gennaio o uno sarebbe la stessa cosa, salvo cessare
comunque al compimento del terzo anno del bambino e non della legge.
Insomma il “bonus “ va agganciato all’età del bambino e non alle date della legge .
Questo quindi è il primo grande limite . Dal primo gennaio si nasce con un piccola ” dote” e chi è nato prima nemmeno una “ dote” parziale. MI SEMBRA UN PARADOSSO INCREDIBILE?.
Vorrà dire che i bambini fino a tre anni si distingueranno tra chi ha il “bonus” e chi no lo ha? . Per essere nato toppo presto o troppo tardi.
Seconda osservazione . Non è del tutto giusto che atteso che viene erogato a fronte di una richiesta accompagnata dal nuovo modello ISEE ( e tutti ne conosciamo i limiti) siano previste due fasce. Infatti i genitori che avranno un redditi tra 8 e 24 € tutti 80 € mensili (960 annuali) e quelli al disotto degli 8.000€ il doppio. Anche qui vorrei che qualcuno del Governo spiegasse quanta differenza pasa tra chi percepisce 7.900 € ( e saranno molti) e chi ne percepisce 8.100 (molto pochi). Ad evidenziare il paradosso ci pensa lo stesso “Bonus.”
Facciamo una piccola simulazione per chiarirci meglio.
1-Famiglia con un redito ISEE di 7.900 € annui ( 7.900 +1920 ( 960 x 2) doppio bonus = € 9.800 annui complessive).
2- Famiglia con reddito ISEE di 8.100 € annui ( 8.100 + 960 ( 80 x12 Bonus ) normale =€ 9.060
Annui complessivi.) . La prima famiglia avrà disponibili 740 € in più.
Non commento perché tanta è la ovvietà .
Allora mi chiedo se ferma rimanendo la spesa non sarebbe stato più giusto o fare più fasce perché gli 8.100 non sono certo come i 24.000 € ; oppure aggiungere una quota inversamente proporzionale con la crescita del reddito magari stabilendo un minimo ed un massimo perché non si arrivi ad integrazioni(bonus) ridicoli anche per l’esiguo l’importo.
Evidentemente non siamo abituati a pagare in modo proporzionale (ingiustamente ) anche le tasse e perciò non siamo capaci nemmeno di erogare le agevolazioni con il medesimo criterio tranne applicarlo in modo inverso.
Ma forse è troppo semplice ed è un pretendere troppo, da questa politica e da questo Governo.
Ottavio Nulli Pero.