"Futuro insieme": vita indipendente per 100 disabili in Toscana
"Futuro insieme": vita indipendente per 100 disabili in Toscana
E’ il progetto della fondazione Nuovi Giorni realizzato in collaborazione con la Regione. I disabili andranno a vivere insieme in cinque diverse strutture
03 aprile 2014
FIRENZE – Cento disabili potranno vivere in autonomia grazie al progetto ‘Futuro insieme’, realizzato dalla fondazione Nuovi Giorni in collaborazione con la Regione Toscana. Il progetto dura tre anni e in questi tre anni i disabili (sia intellettivi che motori) saranno accompagnati dagli operatori sociali verso una vita indipendente. Prima sperimenteranno una vita autonoma per qualche ora al giorno, dopodiché andranno a vivere sotto lo stesso tetto in cinque strutture diverse.
'Futuro insieme' si inserisce all'interno di Vita Indipendente, progetto regionale più ampio nato per garantire ai disabili gravi l'indipendenza della propria vita, evitando il ricovero nelle residenze assistite. In Italia sono solo 5 le regioni che, pur in maniera differenziata, hanno attivato iniziative analoghe. L'avvio, in via sperimentale, avviene nel 2004 per consentire alle persone coinvolte di vivere in casa propria, senza ricorrere alle strutture protette e poter avere condizioni di vita con importanti margini di autonomia. Dopo la fase sperimentale, limitata a sole 5 zone socio-sanitarie, nel 2012 è stato esteso a tutte le altre (34 in tutto). I destinatari sono persone disabili capaci di esprimere la propria volontà, con età compresa tra 18 e 65 anni ed in possesso della certificazione di gravità (legge 104 del 1992) che intendono realizzare il proprio progetto di vita individuale.
Come ha ricordato la vicepresidente della Regione Stefania Saccardi, l'esperienza maturata con questo progetto rappresenta una modalità intelligente di utilizzo delle risorse regionali a disposizione per Vita Indipendente, che è poi quella a cui la Regione dovrebbe tendere per affrontare in modo efficace ed efficiente il tema della disabilità. La vicepresidente ha quindi sottolineato come le logiche del mero assistenzialismo vadano abbandonate per concentrarsi sullo sviluppo di percorsi di autonomia ed inclusione sociale, e che questo dovrà riguardare tutto il welfare. Ha quindi espresso una forte determinazione a moltiplicare in Toscana esperienze come quella di 'Futuro insieme' e concluso auspicando che il fondo per Vita Indipendente possa diventare un impegno fisso all'interno del bilancio regionale, ma allo stesso tempo che vengano fissate modalità precise per potervi accedere in modo che possa realmente essere una 'leva' per sviluppare l'autonomia e l'inclusione sociale delle persone.