RENZI E L'IMBROGLIO SU OCCUPATI E DISOCCUPATI

29.11.2014 20:57

 

 

Dire come sta facendo Renzi che secondo le statistiche l'occupazione è aumentata , senza chiarimenti è un imbroglio.


Se si afferma che l'occupazione è aumentata di 100.000 unità occorre anche aggiungere che la disoccupazione è

 aumentata  di 400.000 unità, altrimenti non si fa un servizio alla chiarezza. Infatti questo è quello che dicono

 le statistiche elaborate dall'ISTAT. Quindi il saldo tra occupazione e disoccupazione è un saldo negativo, tanto che anche  

Renzi concorda poi sull'aumento del numero complessivo dei disoccupati.

Ed è questo quello che  interessa ai cittadini.

 Ai cittadini interessa sapere che oggi ci sono più disoccupati rispetto alla precedente rilevazione mensile. Ai cittadini

 interessa che oggi ci sono più disoccupati tra i giovani di quanti non ce ne erano un mese fa. Ai cittadini interessa che

  siamo arrivati al massimo della serie storica mensile iniziata circa cinquanta anni fa. Non occorre ne essere pessimisti,

 da vedere sempre il "mezzo bicchiere vuoto" ne l'essere ottimisti da vedere sempre il" mezzo bicchiere pieno .

 Ai cittadini interessa sapere non le opinioni o gli umori degli ottimisti o dei pessimisti ,ma la verità.

 E di verità ne esiste una che hanno riportato tutti i giornali . " La disoccupazione ha raggiunto il massimo storico".

Che poi il sistema di rilevazione sia tale da indurre a questo apparente paradosso è un'altra cosa.

Ma comunque tale peraltro non è .Basti considerare che ai fini statistici si considerano occupati ,tutti i lavoratori

in Cassa Integrazione( di ogni tipo) in quanto risultano ancora dipendenti ed in CIG in quanto dipendenti. Lo stesso

dicasi per i lavoratori stagionali che percepiscono l'indennità di disoccupazione o comunque qualsiasi altro

salario sociale.  Basti considerare ancora che il numero degli iscritti al collocamento o comunque in cerca

di una occupazione spesso varia per effetto di fattori esterni che ne influenzano il numero esatto.

Ma comunque iscritti o no sono disoccupati, alla ricerca di una occupazione.

Non si può non tenere conto del fatto che aumentano i lavoratori in Cassa Integrazione fino ad aver

 raggiunto il massimo storico. E questi sono lavoratori ai fini statistici ma che in effetti non producono, ma anzi

divorano risorse pubbliche. Ecco allora che si capisce come in effetti aumentano i disoccupati o coloro che sono

alla ricerca di un lavoro ( anche per i giovani che si affacciano per la prima volta ) e dall'altra ci possono 

essere nuovi assunti che vanno magari a sostituire i lavoratori che vanno in pensione o comunque sono solo legati

alla stagionalità del lavoro .Non è quindi un paradosso che aumentino ai fini statistici sia gli occupati che i disoccupati.

In ogni caso i disoccupati sono aumentati  in numero maggiore rispetto ai disoccupati altrimenti il saldo non sarebbe stato negativo.

 Ed allora responsabilmente questo è quello che bisogna ammettere . Senza essere pessimisti, ma senza ubriacarsi solo

con" il mezzo bicchiere pieno". Non è assolutamente il caso.  Nessuno del resto pretende che in pochi mesi Renzi avrebbe dovuto  risolvere il problema della disoccupazione ; ma purtroppo il vero è che continua a crescere la disoccupazione    e non si vede una inversione di tendenza. MA Il fatto che Lui sbandieri l'apparente contraddizione , come un risultato del

 proprio governo non è assolutamente vero. Anzi a mio giudizio è un fatto molto grave.  E'  scambiare la febbre per la malattia .

 Il fatto ancora più grave è che finora le poche riforme fatte  o  in itinere hanno penalizzato il lavoro ed i lavoratori  peggiorandone la condizione economica e giuridica del rapporto di lavoro.  Tutto ciò secondo Lui a fronte di una futura   ripresa della occupazione . Una scommessa questa a cui personalmente non credo così come non  ci credono le forse sociali   ne la società tantomeno i giovani.   I risultati delle recenti elezioni regionali che hanno visto una partecipazione al voto  ridotta ai  minimi storici (37%), credo possa ascriversi anche alle difficoltà di famiglie ed imprese che non vedono un minimo di miglioramento della  situazione  complessiva ad iniziare da quella occupazionale.  

 Questa purtroppo è la verità.

                                                                                                                

                                                            Ottavio Nulli Pero