Umbria: via Corte d'Appello, TAR, Corte dei Conti, Tribunale Riesame, Tribunale Minori, Procura antimafia... ora BASTA
SPARIZIONE DALL'UMBRIA DI ALTRE SEDI DI GIUSTIZIA. ORA BASTA !!!
Leggo oggi, come del resto previsto nella legge predisposta dal ministro della Giustizia ORLANDO che se viene soppressa( come previsto); la Corte di APPELLO di Perugia spariscono anche : il TAR, la Corte dei Conti, il tribunale del Riesame; inoltre il tribunale dei minori, la procura Antimafia ,la procura per i delitti informatici, il tribunale per marchi e brevetti e imprese oltre altri come il tribunale per le adozioni. Siccome nel tempo l'Umbria ha subito diverse spoliazioni all'insegna della razionalizzazione che puntualmente non è mai avvenuta , vale allora la pena non di riflettere , ma di indignarsi e pronunciare un BASTA che si senta da Roma.
Io ritengo che non sia possibile che una Regione venga spogliata di tutti gli uffici dello Stato più importanti e di tutti le direzioni Regionali dei servizi e alla fine lasciare inalterato l'apparato istituzionale.
Credo che a fronte di un ridimensionamento degli uffici e dei servizi, dislocandoli in poli diversi da quelli attuali , per coerenza rispetto ad una organizzazione caotica e disordinata e senza logica politica ,
che dovrebbero essere ridisegnate anche le Regioni. La Regione Umbria insieme alla Basilicata ( non la Valle d'AOSTA perché ha la fortuna di essere autonoma )forse anche l' Abruzzo, andrebbero abolite; salvo altre regioni da non escludere. Ma questo pensiero lo lascio a chi ci spera A molti starebbe anche bene perché non abbiamo protestato a sufficienza quando questo processo è iniziato. Ma non credo sia questo l'interesse generale della Regione. Va detto però che stando così le cose una battaglia va fatta semmai in tutta chiarezza. Non si possono accettare soluzioni di compromesso che sono peggiori del male. Allora il punto vero è se la Regione , iniziando dal livello istituzionale a quello dei partiti ,delle associazioni di categoria. Sindacati ,Confindustria, associazioni di cittadini di qualsiasi natura e colore ,uniti solo dalla ragione e dalla autonomia politica, intendono fare una battaglia per dire BASTA a questa lenta ma continua spoliazione. E' solo di qualche giorno fa la notizia di un forte ridimensionamento della presenza dell'ENEL , sia degli Uffici che delle manutenzioni.
Ancora abbiamo qualche" buon acciacco" per il precedente ridimensionamento del numero e della dislocazione territoriale dei tribunali e delle Sezioni distaccate, che ha visto aggregazioni e disaggregazioni sul territorio al difuori di ogni logica. L' Inps che ridiscute la propria presenza articolata sul territorio e perfino qualcuno che pensa che alcune Prefetture andrebbero accorpate con la stessa conseguenza sul territorio. L'Umbria pare interessata anche a questa ulteriore perdita.
Ma non credo sia il caso di dilungarsi sull'argomento , tanto chi ha una certa visione dello stato e delle sue articolazioni comprende bene anche cosa ci sia dietro a questo ragionamento.
Con chi invece fosse dell'avviso che va premiato l'accentramento in megastrutture è inutile discuterci.
Sta solo in un'altra ottica che si scontra in modo netto con un'idea di Stato decentrato organicamente. Scorciatoie o vie di mezzo costituiscono solo un equivoco vecchio e che è servito a portarci a questo punto. In sintesi si tratta di capire se tutte le Regioni hanno la stessa dignità di chiamarsi tali oppure no. Si tratta di avere anche accortezza che questi processi non sono indolori e non è vero che non toccano i cittadini. Per me si .Toccano i cittadini la loro dignità di appartenenza al medesimo Stato , ed il loro portafoglio.
Sotto tutti punti di vista tanto che ne risentono tutti settori. Le sedi e gli uffici di Giustizia non sono un problema degli avvocati ma della società Umbra. La non presenza delle direzioni regionali di uffici e servizi non è un problema degli addetti ma di tutti quelli che usufruiscono più o meno volentieri di quei servizi. Credo che la Regione dell'Umbria come tutte le altre Regioni non debba essere speciale perché dimezzata , né speciale perché conta su taluni privilegi. L' Umbria vuole essere una Regione normale e vuol competere con le altre Regioni partendo dalle stesse condizioni . Questa è la battaglia che va fatta da una Regione intera.
Non è possibile che ci impongano un'autostrada da nessuno richiesta , ma solo proposta e da alcuni accettata come un regalo e dall'altra privarci di servizi importanti a cui i cittadini e le imprese si rivolgono tutti i giorni. Non è possibile che l'Umbria sia attraversata in punti peraltro molto delicati da un gasdotto che nessuno ha chiesto e che serve altri interessi ma non quelli dell'Umbria. Questo sono le contraddizioni di un sistema di programmazione statale miope e sbilenco e che non guarda ai cittadini con il medesimo occhio e non li misura con lo stesso metro. Non credo peraltro che togliere qualche ufficio qua e là , senza un quadro preciso sia la fonte del vero risparmio e della vera razionalizzazione. Le Riforme sono tali quando a parità di costi danno i medesimi servizi senza aumentare i disagi. Anzi le riforme sono tali se con gli stessi soldi si migliorano i servizi. Diversamente sono un'altra cosa . Infine in questo Paese dobbiamo decidere se vogliamo riaccentrare tutto verso megastrutture negando il passato o se invece vogliamo veramente uno Stato decentrato , presente sul territorio e che responsabilizzi i livelli istituzionali.
Dobbiamo decidere se l'autonomia ed il decentramento sono tali quando si tratta di tagli(e poi ti arrangi) ,oppure se sono tali anche quando si tratta di assumere decisioni sul territorio. L'Umbria in questi ultimi anni ha già dato, con il ridimensionamento del polo della chimica e siderurgico nel ternano , ha già dato con la chiusura di una miriade di aziende , ha già dato con il taglio di sedi di Uffici e servizi . Adesso Basta.
Ha già pagato la esclusione dal sistema dei trasporti sia di persone che cose su rotaia.
Ha pagato con la chiusura di aziende dove vi era una partecipazione dello Stato.
Ha pagato è paga con la disoccupazione, e con il lavoro precario, gli effetti della crisi Sta pagando anche in questi giorni con la drammatica trattativa dell' Ast . Sta pagando il pedaggio di non aver realizzato una vera sintonia con le Regioni limitrofe . Sta pagando con le sue aziende di qualità a scapito della quantità.
E si può continuare ma penso che sia sufficiente per ribadire : adesso BASTA.
Le Istituzioni i sindacati , le associazioni tutte e la politica devono alzare il tiro del confronto con il Governo e venire fuori dall'angolo in cui ci siamo o ci hanno cacciato.
Soggetti pronti a raccogliere e coordinare questa battaglia per garantirne l'equilibrio e la correttezza
ce ne sono e molte ,basta definire un minimo di programma , attribuirgli la fiducia , ed iniziare una sfida
che se non attivata potrebbe essere (senza catastrofismi) veramente l'ultima occasione dell'Umbria per riagganciare il futuro.
Ottavio Nulli Pero.