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02.05.2015 23:30PENSIONI E CORTE COSTITUZIONALE
01.05.2015 11:47La Riforma della scuola.
13.03.2015 10:38Italicum o Espositum è comunque un imbroglio.
21.01.2015 19:52LE FONDAMENTA DEL DISACCORDO TRA LA POLITICA ED IL POPOLO.
PILLOLE
In questi giorni si sta sviluppando un confronto tra le forze politiche attuali sul come fare la riforma elettorale . Il tutto sulla scorta della sentenza della Suprema Corte ,che ha dichiarato incostituzionale l’attuale sistema, ritenendo non Costituzionale sia il premio di maggioranza, che le liste bloccate : questo perché privano il cittadino della possibilità di scelta. La discussione che si sta facendo tra i partiti mi pare che qualche residuo dell’uno e dell’altro voglia lasciarlo.
A voler interpretare la volontà dei cittadini mi pare che gli stessi non siano invece tanto interessati a sistemi elettorali sofisticati , ma che abbiano ad obiettivo il ricambio dei politici ,e con esso il cambio della politica . Insomma tutti vogliono riformare ma l’obiettivo non coincide.
E non è una differenza di poco conto. Proprio le fondamenta sono diverse.
Questa purtroppo è la pillola amara che la politica non vuole digerire.
O.N.P.
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LA MOSCA BATTE LA POLITICA E LA BUROCRAZIA.
08.11.2014 20:46LA MOSCA BATTE LA POLITICA E LA BUROCRAZIA.
Ci rimettono gli agricoltori due volte e senza colpe.
Questa sarà un annata molto brutta per la raccolta delle olive e conseguentemente per l’olio.
Poco e di qualità non eccellente . La cosa interessa soprattutto le Regioni della Toscana , Umbria, Marche e Molise ed alto Lazio. Per queste Regioni gli olivi sono una caratteristica del territorio e fonte di reddito per moti agricoltori. Ebbene purtroppo la stagione avversa (troppe piogge ) ha fatto si che le produzioni siano state attaccate da un piccolo insetto che in gergo si chiama “ la mosca olearia “ capace in certi anni di distruggere la produzione. Quest’anno si è manifestata violentemente e a nulla sono valse le cure tanto che si prevede un tracolo della produzione dal 40 al’80% a seconda delle zone.
Sui questi terreni gli agricoltori percepiscono la P.A.C. ( che è un piccolo contributo della Comunità Europea ) attraverso l’AGEA che è l’ente Italiano che opera presso a fianco del ministero dell’agricoltura.
Siccome il fenomeno ogni tanto si ripete, e siccome gli olivi sono comunque soggetti a danneggiamento come in questo caso ,o per altre cause naturali ( gelate tardive , grandine ecc.) il ministero dell’agricoltura ha stipulato una polizza per tali eventi per non ricorrere sempre al fondo per le calamità naturali.
Gli agricoltori possono assicurarsi da tali eventi al momento della richiesta del contributo P.A.C. con sodi propri che vengono loro trattenuti sul contributo. Quest’anno, visto il danno, gli agricoltori hanno chiesto Il risarcimento del danno patito all’Assicurazione che ha il stipulato il contratto con il Ministero.
Ma la risposta è stata che quel rischio non è coperto dalla polizza e pertanto l’assicurazione non risarcisce nulla. Ma non basta . Gli agricoltori tramite le Regioni hanno chiesto l’intervento dello Statto a valere sul fondo nazionale per le calamità che tutti contribuiscono almeno in parte ad alimentare.
La risposta di questi giorni è stata : “ Il fondo non può intervenire perché è già stato prosciugato e non c’è nemmeno un Euro. Insomma gli agricoltori che teoricamente potevano attingere qualcosa a ristoro del danno o dall’uno o dall’altro non avranno niente da entrambi. Ovviamente ciò costituisce un grosso danno per gli agricoltori e per l’economia delle Regioni interessate , e per i consumatori perché anche se non di ottima qualità costerà di più, perché l’offerta e molto inferiore alla domanda.
Ci sarebbe da chiedersi dove tenevano la testa coloro che hanno stipulato il contratto di assicurazione ,atteso che l’evento costituisce un danno che si verifica con una certa frequenza anche se normalmente in zone più limitate,come ci sarebbe da chiedersi, anche, come funzioni (o non funzioni) il fondo per le calamità naturali.
Ma credo non ci sia risposta se non la solita . Purtroppo in Italia non ne va nessuna per il verso giusto.
Insomma la mosca ha sconfitto i burocrati che hanno stipulato la polizza di assicurazione e la politica che non riesce a fare un po’ di solidarietà nemmeno a fronte di un fondo a ciò previsto.
Pertanto per ora , la mosca, é solo l’unica vincitrice e ben nutrita.
Ottavio Nulli Pero.
Umbria: via Corte d'Appello, TAR, Corte dei Conti, Tribunale Riesame, Tribunale Minori, Procura antimafia... ora BASTA
05.10.2014 18:05
SPARIZIONE DALL'UMBRIA DI ALTRE SEDI DI GIUSTIZIA. ORA BASTA !!!
Leggo oggi, come del resto previsto nella legge predisposta dal ministro della Giustizia ORLANDO che se viene soppressa( come previsto); la Corte di APPELLO di Perugia spariscono anche : il TAR, la Corte dei Conti, il tribunale del Riesame; inoltre il tribunale dei minori, la procura Antimafia ,la procura per i delitti informatici, il tribunale per marchi e brevetti e imprese oltre altri come il tribunale per le adozioni. Siccome nel tempo l'Umbria ha subito diverse spoliazioni all'insegna della razionalizzazione che puntualmente non è mai avvenuta , vale allora la pena non di riflettere , ma di indignarsi e pronunciare un BASTA che si senta da Roma.
Io ritengo che non sia possibile che una Regione venga spogliata di tutti gli uffici dello Stato più importanti e di tutti le direzioni Regionali dei servizi e alla fine lasciare inalterato l'apparato istituzionale.
Credo che a fronte di un ridimensionamento degli uffici e dei servizi, dislocandoli in poli diversi da quelli attuali , per coerenza rispetto ad una organizzazione caotica e disordinata e senza logica politica ,
che dovrebbero essere ridisegnate anche le Regioni. La Regione Umbria insieme alla Basilicata ( non la Valle d'AOSTA perché ha la fortuna di essere autonoma )forse anche l' Abruzzo, andrebbero abolite; salvo altre regioni da non escludere. Ma questo pensiero lo lascio a chi ci spera A molti starebbe anche bene perché non abbiamo protestato a sufficienza quando questo processo è iniziato. Ma non credo sia questo l'interesse generale della Regione. Va detto però che stando così le cose una battaglia va fatta semmai in tutta chiarezza. Non si possono accettare soluzioni di compromesso che sono peggiori del male. Allora il punto vero è se la Regione , iniziando dal livello istituzionale a quello dei partiti ,delle associazioni di categoria. Sindacati ,Confindustria, associazioni di cittadini di qualsiasi natura e colore ,uniti solo dalla ragione e dalla autonomia politica, intendono fare una battaglia per dire BASTA a questa lenta ma continua spoliazione. E' solo di qualche giorno fa la notizia di un forte ridimensionamento della presenza dell'ENEL , sia degli Uffici che delle manutenzioni.
Ancora abbiamo qualche" buon acciacco" per il precedente ridimensionamento del numero e della dislocazione territoriale dei tribunali e delle Sezioni distaccate, che ha visto aggregazioni e disaggregazioni sul territorio al difuori di ogni logica. L' Inps che ridiscute la propria presenza articolata sul territorio e perfino qualcuno che pensa che alcune Prefetture andrebbero accorpate con la stessa conseguenza sul territorio. L'Umbria pare interessata anche a questa ulteriore perdita.
Ma non credo sia il caso di dilungarsi sull'argomento , tanto chi ha una certa visione dello stato e delle sue articolazioni comprende bene anche cosa ci sia dietro a questo ragionamento.
Con chi invece fosse dell'avviso che va premiato l'accentramento in megastrutture è inutile discuterci.
Sta solo in un'altra ottica che si scontra in modo netto con un'idea di Stato decentrato organicamente. Scorciatoie o vie di mezzo costituiscono solo un equivoco vecchio e che è servito a portarci a questo punto. In sintesi si tratta di capire se tutte le Regioni hanno la stessa dignità di chiamarsi tali oppure no. Si tratta di avere anche accortezza che questi processi non sono indolori e non è vero che non toccano i cittadini. Per me si .Toccano i cittadini la loro dignità di appartenenza al medesimo Stato , ed il loro portafoglio.
Sotto tutti punti di vista tanto che ne risentono tutti settori. Le sedi e gli uffici di Giustizia non sono un problema degli avvocati ma della società Umbra. La non presenza delle direzioni regionali di uffici e servizi non è un problema degli addetti ma di tutti quelli che usufruiscono più o meno volentieri di quei servizi. Credo che la Regione dell'Umbria come tutte le altre Regioni non debba essere speciale perché dimezzata , né speciale perché conta su taluni privilegi. L' Umbria vuole essere una Regione normale e vuol competere con le altre Regioni partendo dalle stesse condizioni . Questa è la battaglia che va fatta da una Regione intera.
Non è possibile che ci impongano un'autostrada da nessuno richiesta , ma solo proposta e da alcuni accettata come un regalo e dall'altra privarci di servizi importanti a cui i cittadini e le imprese si rivolgono tutti i giorni. Non è possibile che l'Umbria sia attraversata in punti peraltro molto delicati da un gasdotto che nessuno ha chiesto e che serve altri interessi ma non quelli dell'Umbria. Questo sono le contraddizioni di un sistema di programmazione statale miope e sbilenco e che non guarda ai cittadini con il medesimo occhio e non li misura con lo stesso metro. Non credo peraltro che togliere qualche ufficio qua e là , senza un quadro preciso sia la fonte del vero risparmio e della vera razionalizzazione. Le Riforme sono tali quando a parità di costi danno i medesimi servizi senza aumentare i disagi. Anzi le riforme sono tali se con gli stessi soldi si migliorano i servizi. Diversamente sono un'altra cosa . Infine in questo Paese dobbiamo decidere se vogliamo riaccentrare tutto verso megastrutture negando il passato o se invece vogliamo veramente uno Stato decentrato , presente sul territorio e che responsabilizzi i livelli istituzionali.
Dobbiamo decidere se l'autonomia ed il decentramento sono tali quando si tratta di tagli(e poi ti arrangi) ,oppure se sono tali anche quando si tratta di assumere decisioni sul territorio. L'Umbria in questi ultimi anni ha già dato, con il ridimensionamento del polo della chimica e siderurgico nel ternano , ha già dato con la chiusura di una miriade di aziende , ha già dato con il taglio di sedi di Uffici e servizi . Adesso Basta.
Ha già pagato la esclusione dal sistema dei trasporti sia di persone che cose su rotaia.
Ha pagato con la chiusura di aziende dove vi era una partecipazione dello Stato.
Ha pagato è paga con la disoccupazione, e con il lavoro precario, gli effetti della crisi Sta pagando anche in questi giorni con la drammatica trattativa dell' Ast . Sta pagando il pedaggio di non aver realizzato una vera sintonia con le Regioni limitrofe . Sta pagando con le sue aziende di qualità a scapito della quantità.
E si può continuare ma penso che sia sufficiente per ribadire : adesso BASTA.
Le Istituzioni i sindacati , le associazioni tutte e la politica devono alzare il tiro del confronto con il Governo e venire fuori dall'angolo in cui ci siamo o ci hanno cacciato.
Soggetti pronti a raccogliere e coordinare questa battaglia per garantirne l'equilibrio e la correttezza
ce ne sono e molte ,basta definire un minimo di programma , attribuirgli la fiducia , ed iniziare una sfida
che se non attivata potrebbe essere (senza catastrofismi) veramente l'ultima occasione dell'Umbria per riagganciare il futuro.
Ottavio Nulli Pero.
LO STRANO SENSO DI GIUSTIZIA DI MATTEO RENZI
10.09.2014 16:42DI TRAVERSO
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Perché DI TRAVERSO ?
Abbiamo voluto chiamare così questa Rubrica ,né per un capriccio , né perché fosse l’unico a piacerci. Era però quello che meglio esprimeva il pensiero di ciò che avevamo in mente.
Onestamente stufi delle "mezze misure", stufi di leggere posizioni di confronto, stufi di leggere l’inconciliabile, stufi di leggere tante contorsioni per renderle tali, abbiamo deciso di porre un punto fermo .
DI TRAVERSO ha quindi il senso netto della posizione che intendiamo prendere e sostenere rispetto alla mediazione estenuante e spesso inconcludente della politica.
DI TRAVERSO ha quindi un significato netto ed un modo di agire e di portare avanti le battaglie in modo netto. Sì. Di fronte alle storture chiare , noi ci metteremo DI TRAVERSO per tentare di sbarrare la strada a chi vuole perseguirle. Daremo sicuramente tutto per questo e chiediamo anche a voi di darci una mano per una causa nobile , mettendovi anche Voi di traverso. Con questo spirito attendiamo anche il vostro contributo di idee e di divulgazione di quelle che saranno le nostre e le vostre idee.
Lo staff di Nuova Politica
Disabili e Diritti
www.facebook.com/MovimentoDisabili
ZERO NEGATIVO:
Disuguaglianza sociale : una interessante disamina di Robert Reich. Testo e testimonianze video.
( Robert Bernard Reich è un politico, accademico e scrittore statunitense, membro del Partito Democratico e Segretario del Lavoro degli Stati Uniti durante la presidenza di Bill Clinton)
La povertà è dietro l'angolo.
R.B.
https://tuttosbagliatotuttodarifare.blogspot.it/2014/01/robert-reich-la-disuguaglianza-sociale.html
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ZERO NEGATIVO : dalla parte delle donne ... e non solo.
E' una notizia di qualche tempo fa ma sempre valida. perché la lotta delle donne (e dei più deboli) nel mondo non è finita, e forse non lo sarà mai. Per questo vogliamo a tutti i costi impegnarci.
nella foto : AARTI DEVI foto da: https://www.radioairlibre.be/infos/Pink_Gang.htm
....NON E' L'UNICO PROBLEMA , E DI SOLITO NON LO FACCIAMO. MA FORSE SAREBBE IL CASO DI PARLARNE DI PIU'. L'UNIVERSO FEMMINILE E'ANCHE QUESTO.
Voglio dire che mi piacerebbe ospitare degnamente casi-denuncia di soprusi, piu' o meno generalizzati,che capitano in questo mondo. Non solo in Italia, e non solo a proposito di donne. Ci proverò. Da sempre persone coraggiose alzano la loro voce per dire la verita' e scuotere anime in mala fede o semplicemente disattente. Vogliamo cominciare dall'india. Perchè? Non importa, l'importante è cominciare................ Giustiziere in sari, di Neeta Lal
"Di fronte all’inazione delle autorità e alla violenza quotidiana che subiscono, ci sono donne che prendono le armi e il loro destino in mano. Il sito di informazione Asia Sentinel, basato a Hong Kong, ha incornato queste “Robin Hood” di un altro genere. Il distretto di Banda, nello stato di Uttar Pradesh (a nord del paese), uno dei meno sviluppati dell’india, fa parlare di sé. È in questa regione che agiscono la Pink Gang (gang rosa), un gruppo di 200 donne che si presentano come le eredi di Robin Hood, Non esitano a rispondere alla violenza con la violenza. Puniscono gli omicidi di spose fatti a volte anche da suocere, le violenze dei mariti, e anche la corruzione o l’incapacità degli eletti. Queste donne esuberanti e intrepide, riconoscibili dai loro sari rosa, sono le nemiche numero uno dei mariti violenti e dei funzionari incompetenti. Avendo personalmente subito violenze sessuali, vanno a caccia di stupratori e mariti indegni, fanno la morale ai malfattori e invadono i posti di polizia per rimproverare gli agenti che non fanno il loro lavoro. Creato nel 2006 da Sampat Pal Devi, una donna di 45 anni costretta a sposarsi all’età di 9 anni e diventata madre quattro anni dopo, questo gruppo agisce come una banda di giustiziere nella zona senza diritto che è Banda. “Qui, nessuno viene ad aiutarci. I funzionari e la polizia sono corrotti e ostili ai/alle povere. Così, siamo a volte costrette a far rispettare noi la legge. Siamo una banda di giustiziere, "non una gang” ha recentemente dichiarato la fondatrice del Pink Gang. Stanca della corruzione del sistema e le discriminazioni sociali di cui si rendono colpevoli le autorità (soprattutto nei confronti di donne, caste basse e intoccabili), Sampat Pal Devi ha deciso di passare all’azione dopo aver saputo che sua sorella era stata trascinata dai capelli nel cortile di casa sua dal marito alcolista. Volendo “dare una lezione agli uomini colpevoli”, ha radunato donne del suo quartiere; il gruppo armato di bastoni, sbarre di ferro e una mazza da cricket, è andato a trovare il cognato, l’ha inseguito fino al campo di canna da zucchero e riempito di botte. Alcune azioni sono un successo. Ad esempio, il gruppo è riuscito a riportare a casa dei propri mariti undici ragazze che erano state buttate fuori di casa dalla suocera per dote non sufficiente. In generale, gli indicatori di sviluppo umano del distretto sono bassissimi. Il tasso di alfabetizzazione delle donne giunge solo il 23,9% contro 50,4% per gli uomini; il ratio uomini/donne è di 846 donne per 1000 uomini, mentre la media dello stato è di 879 (a livello internazionale, il rapporto è inverso: 105 femmine per 100 maschi). La violenza coniugale è una strage, l’arretratezza delle donne è rinforzata dal peso del sistema delle caste. Ma la Pink Gang se la prende non solo con mariti che maltrattano le mogli perché non riescono a dar loro figli, ma anche con i funzionari che si arricchiscono vendendo al mercato nero cereali sovvenzionati dallo stato e normalmente destinati ai/alle più povere. Mentre le risorse naturali del distretto potrebbero normalmente garantire mezzi di sussistenza a tutti gli/le abitanti, vengono saccheggiate da un piccolo numero di loro in totale impunità perché le autorità locali chiudono gli occhi su queste pratiche. In alcuni villaggi, i/le contadine non vengono nemmeno pagate e ricevono solo un chilo di cereali al giorno di lavoro. E il numero di lavoratori/trici ridotte alla schiavitù è altissimo. Secondo alcuni sociologi, l’unica speranza per questa parte della popolazione spogliata e disprezzata sta nei movimenti collettivi come la Pink Gang. Anche se il gruppo non ha una sede, le sue membre si riuniscono regolarmente a casa della fondatrice per discutere dei casi da trattare e della strategia da adottare. L’apparizione di una milizia di donne nel distretto di Banda è il sintomo di gravi problemi sociali che attraversano la società indiana. “Quando gli eletti rifiutano di rispondere alle richieste dei/delle cittadine ordinari” osserva Prerna Purohit, sociologo di New Delhi, “queste non hanno altra scelta che prendere le cose in mano per se stesse. È un colpo di intimazione per il governo della più grande democrazia del mondo.”
di Neeta Lal (Asia Sentinel)
R.B.