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21.01.2015 19:52LE FONDAMENTA DEL DISACCORDO TRA LA POLITICA ED IL POPOLO.
PILLOLE
In questi giorni si sta sviluppando un confronto tra le forze politiche attuali sul come fare la riforma elettorale . Il tutto sulla scorta della sentenza della Suprema Corte ,che ha dichiarato incostituzionale l’attuale sistema, ritenendo non Costituzionale sia il premio di maggioranza, che le liste bloccate : questo perché privano il cittadino della possibilità di scelta. La discussione che si sta facendo tra i partiti mi pare che qualche residuo dell’uno e dell’altro voglia lasciarlo.
A voler interpretare la volontà dei cittadini mi pare che gli stessi non siano invece tanto interessati a sistemi elettorali sofisticati , ma che abbiano ad obiettivo il ricambio dei politici ,e con esso il cambio della politica . Insomma tutti vogliono riformare ma l’obiettivo non coincide.
E non è una differenza di poco conto. Proprio le fondamenta sono diverse.
Questa purtroppo è la pillola amara che la politica non vuole digerire.
O.N.P.
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GLI AUTOGOL DI LETTA E RENZI.
08.01.2014 17:16GLI AUTOGOL DI LETTA E RENZI.
Di Ottavio Nulli Pero.
Se pensavamo di assistere ad un nuovo corso della politica sinceramente bisogna ammettere che la partenza è almeno rinviata. Scrivo di Renzi e Letta perché insistono nel dichiarare di rappresentare il nuovo. Gli altri hanno il pudore di non farlo , aspettano solo di essere cacciati. Del premier dico soltanto che dopo tante manovre e dopo mille modifiche alla legge di stabilità è riuscito nella difficile impresa di scontentare tutti.
In effetti la legge di Stabilità non può accontentare gli imprenditori che contavano su un intervento più risoluto per tagliare il cuneo fiscale . Infatti il "fondo " che Letta aveva promesso di istituire per dedicare a questo scopo , dopo che è diventato accessibile a tutti , fa sì che per il taglio alle tasse di lavoratori e imprese rimangano solo gli "avanzi". Di occupazione per rilanciare ,anche i consumi non se ne vede traccia.
Insomma non si vede traccia di ciò che dovrebbe rilanciare sviluppo ,occupazione, salari e consumi. Anzi i consumi continuano a scendere in caduta libera . Diminuiscono pure le spese per il cibo necessario all’alimentazione, come diminuisce l’acquisto di farmaci da parte di chi ne avrebbe bisogno. A fronte di ciò il Premier si dichiara ottimista e vede una ripresa del PIL dell’ 1% per il 2013 e del 2% nel 2014 . Il centro studi di Confindustria prevede invece uno 0,1% nel 2013 ed un calo nel 2014 della stessa entità .
In sintesi nel 2015 saremo esattamente come oggi. Non ho dubbi che abbia ragione Confindustria, anche perché il premier ha poi risposto non argomentando i numeri ma dicendo che del resto "non si potevano sfasciare i conti". Nel frattempo le tasse ai cittadini sono aumentate ed un giro di vite allo stato sociale è già stato dato ma non credo che basti. In compenso nella legge di Stabilità sono state introdotte nuove spese improduttive per finanziare progetti che sicuramente potevano attendere. In definitiva siamo alle solite e forse peggio. Sinceramente l’elemento di rottura molti lo vedevano nel nuovo segretario del PD. Io non molto . Non faccio ovviamente questione di partiti . Questi partiti non mi interessano, perciò rivolgo l’attenzione alle persone. Premesso ciò mi pare di poter affermare che Renzi al di là dell’animazione della scena politica poco abbia portato . E’ poco tempo è vero , ma la promessa di iniziare subito dai temi concreti l’aveva fatta Lui. Non altri. Ebbene sulla legge di stabilità non mi pare che abbia fatto pendere la bilancia da qualche parte. Sulla legge elettorale mi pare che al di là del ritornello " che va discussa con tutti i partiti " non sia andato . Sarà un risultato spostare la discussione dal Senato alla Camera ? Non ho visto nessuno per la verità fare salti di gioia o rammaricarsi per questo. Né ho sentito gente per strada esultare per questo risultato. Per quanto riguarda le vicende parlamentari che diceva di voler coordinare mi pare che l’esordio sia negativo . Intanto oggi il governo è stato battuto su un emendamento di alta politica come quello " che introduce una penalizzazione per comuni e regioni che intervengono per limitare o disciplinare il "gioco d’azzardo" . La motivazione è che altrimenti entrano meno soldi all’erario. In sintesi uno Stato "biscazziere "non doveva essere disturbato. E pensare che il fenomeno sta dilagando ed in molti si stanno preoccupando. ( Anche Presidenti di Regione ,sindaci ecc.) . Bene , se interverranno per limitare il fenomeno selvaggio saranno puniti. Il buon Renzi accortosi delle critiche perché anche i suoi hanno votato l’emendamento, sorpreso con le mani nella marmellata ha affermato " Il Pd dovrà rimediare a questo errore. " Aspettiamo. Ma mi preoccupa ancora di più la vicenda della presentazione del "Piano per il lavoro" . In effetti dalla declinazione di alcune linee quello che appare chiaro e la eliminazione dell’art 18 dello Statuto dei lavoratori da applicare ai nuovi contratti a tempo indeterminato. Ciò significa vendere la libertà di licenziamento ( senza alcuna giusta causa) per un finto rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Non so se riuscirà a spiegare che senso ha un rapporto di lavoro a tempo indeterminato unito alla incertezza del lavoro anche per cause totalmente discrezionali.
( Fede religiosa , colore della pelle, antipatia , genere , non importa ). Ora che ci sia bisogno di flessibilità non vi è dubbio ma un sistema simile non può non prevedere un sistema di mobilità o l’introduzione di un vero salario sociale, altrimenti crea solo false aspettative di lavoro e perciò di un salario radicate sul nulla. Del resto i datori di lavoro chiedono di creare le condizioni per radicare le imprese ,per rafforzarle , per tutelare le produzioni , per alimentare la richiesta del mercato ; per riavviare insomma lo sviluppo. La libertà di licenziare c’è ora , perché mancando il mercato non c’è per chi produrre e le aziende hanno licenziato e continuano a farlo anche perché costrette dalla crisi e dal non credito spesso chiudono. Quindi torniamo all’inizio e cioè alla necessità di una politica industriale , e per tutti i settori, perciò di legge di stabilità più orientata in questa direzione. Anche qui apprendo dalla stampa che Renzi accortosi dell’ ‘errore ha fatto subito marcia indietro sull’abolizione dell’articolo 18 affermando che non è la priorità e che comunque la sua segreteria sta lavorando per un piano del Lavoro.
Sinceramente non mi pare questa l’aria da statisti. Se si fanno questi errori mi pare che si ricomincia dal vecchio e non certo dal nuovo. Un po’ più coraggio per dire qualcosa di veramente nuovo non guasterebbe. Ciò vale sia per Renzi che per Letta , come vale per tutti i parlamentari. Non mi pare ci sia il verso per interpretare la richieste che arrivano dalla società. Si può solo dire: "per ora non ci siamo." Bisognerà ricominciare una nuova partita.
In compenso paiono entrambi soddisfatti del decreto che prevede l’uscita dalle carceri di circa 3.000 reclusi con un meccanismo diabolico di sconto di pena che nemmeno un ingegnere della Bocconi riesce a cavarsela.
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08.01.2014 15:25Consenti ai visitatori di essere aggiornati su novità ed eventi ogni volta che è possibile. È necessario un aggiornamento continuo affinché le persone tornino al tuo sito. Puoi usare i feed RSS per avvisare i tuoi lettori dell'uscita di nuovi articoli.
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Siamo cittadini come tutti Voi, ognuno con le proprie esperienze personali maturate in diversi ambiti : professionali , organizzazioni sociali , Amministrazione Pubblica , giornalismo professionistico e amatoriale. Per non rimanere anonimi (che non ci piace proprio ) in fondo scriveremo una breve biografia di ciascuno . Abbiamo provenienze diverse e conoscenze diverse.
Una sola cosa ci accomuna:il voler scrivere le nostre opinioni ,i nostri approfondimenti in questo unico contenitore.
Un contenitore autonomo dai partiti , ma non dalla politica e proprio per questo oggi che sembra risvegliarsi un dibattito sulle riforme " ci interessa partecipare" e "ci interessa far partecipare."
Ci rivolgiamo a tutti senza presunzione né prevenzione ma anche senza riverenze ne influenze nei confronti di alcun partito. Insomma un luogo di dibattito, di confronto, di fucina di idee che vogliono partire veramente dal basso per essere presenti con le idee anche nei luoghi dove si decide.
Non è nostro compito governare,ma non siamo nemmeno rassegnati a subire ogni decisione della politica. Il nostro vuole essere un modo per esprimere consensi e dissensi verso le politiche che vengono portate avanti dai vari (troppi) livelli istituzionali e dall’Organizzazione burocratica dello Stato , sempre più pesante , sempre meno vicina al cittadino. Con un po’ di immodestia vogliamo partecipare a costruire il nuovo che serve e a demolire il vecchio che non serve. Non vogliamo essere dei rottamatori che si aggiungono alla lista dei tanti già presenti, ma vogliamo iscriverci alla categoria dei "costruttori di certezze". I demolitori per definizione non ci interessano , anzi talvolta li detestiamo perché finiscono con il fare il gioco dell’alternanza delle persone ma non delle idee, talvolta sciupando un patrimonio importante , sostituendolo con il nulla.
In questa esperienza saremo certamente moderati , ma fortemente " DETERMINATI" forti delle esperienze negative "dei rivoluzionari" diventati "reazionari" una volta raggiunto il potere.
Siamo per difendere la Costituzione , nei suoi principi essenziali .
Siamo per cambiare la legge elettorale e ci pare giusto difendere il sistema proporzionale come unico sistema elettorale democratico. Non ci piacciano i "premi" di maggioranza perché distorcono la rappresentatività e attribuiscono ingiusti vantaggi, soprattutto in questo momento particolarmente delicato della politica. Detestiamo le liste bloccate perché hanno favorito "La Casta" a discapito della volontà degli elettori. Siamo per una drastica riduzione della spesa pubblica e per una tutela reale di tutti i cittadini a tutte le età. Siamo per il Diritto al Lavoro e al conseguente "giusto salario". Non siamo innamorati delle formule ma dai contenuti. Siamo per una maggioranza ed un’opposizione come in tutti i sistemi democratici. Siamo per eliminare la "mediazione" , nell’interesse di chi Governa, ma siamo invece per una mediazione politica che riverberi i suoi effetti positivi sui Governati in un clima di pacifica conciliazione di interessi.
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Perché DI TRAVERSO ?
Abbiamo voluto chiamare così questa Rubrica ,né per un capriccio , né perché fosse l’unico a piacerci. Era però quello che meglio esprimeva il pensiero di ciò che avevamo in mente.
Onestamente stufi delle "mezze misure", stufi di leggere posizioni di confronto, stufi di leggere l’inconciliabile, stufi di leggere tante contorsioni per renderle tali, abbiamo deciso di porre un punto fermo .
DI TRAVERSO ha quindi il senso netto della posizione che intendiamo prendere e sostenere rispetto alla mediazione estenuante e spesso inconcludente della politica.
DI TRAVERSO ha quindi un significato netto ed un modo di agire e di portare avanti le battaglie in modo netto. Sì. Di fronte alle storture chiare , noi ci metteremo DI TRAVERSO per tentare di sbarrare la strada a chi vuole perseguirle. Daremo sicuramente tutto per questo e chiediamo anche a voi di darci una mano per una causa nobile , mettendovi anche Voi di traverso. Con questo spirito attendiamo anche il vostro contributo di idee e di divulgazione di quelle che saranno le nostre e le vostre idee.
Lo staff di Nuova Politica
Disabili e Diritti
www.facebook.com/MovimentoDisabili
ZERO NEGATIVO:
Disuguaglianza sociale : una interessante disamina di Robert Reich. Testo e testimonianze video.
( Robert Bernard Reich è un politico, accademico e scrittore statunitense, membro del Partito Democratico e Segretario del Lavoro degli Stati Uniti durante la presidenza di Bill Clinton)
La povertà è dietro l'angolo.
R.B.
https://tuttosbagliatotuttodarifare.blogspot.it/2014/01/robert-reich-la-disuguaglianza-sociale.html
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ZERO NEGATIVO : dalla parte delle donne ... e non solo.
E' una notizia di qualche tempo fa ma sempre valida. perché la lotta delle donne (e dei più deboli) nel mondo non è finita, e forse non lo sarà mai. Per questo vogliamo a tutti i costi impegnarci.
nella foto : AARTI DEVI foto da: https://www.radioairlibre.be/infos/Pink_Gang.htm
....NON E' L'UNICO PROBLEMA , E DI SOLITO NON LO FACCIAMO. MA FORSE SAREBBE IL CASO DI PARLARNE DI PIU'. L'UNIVERSO FEMMINILE E'ANCHE QUESTO.
Voglio dire che mi piacerebbe ospitare degnamente casi-denuncia di soprusi, piu' o meno generalizzati,che capitano in questo mondo. Non solo in Italia, e non solo a proposito di donne. Ci proverò. Da sempre persone coraggiose alzano la loro voce per dire la verita' e scuotere anime in mala fede o semplicemente disattente. Vogliamo cominciare dall'india. Perchè? Non importa, l'importante è cominciare................ Giustiziere in sari, di Neeta Lal
"Di fronte all’inazione delle autorità e alla violenza quotidiana che subiscono, ci sono donne che prendono le armi e il loro destino in mano. Il sito di informazione Asia Sentinel, basato a Hong Kong, ha incornato queste “Robin Hood” di un altro genere. Il distretto di Banda, nello stato di Uttar Pradesh (a nord del paese), uno dei meno sviluppati dell’india, fa parlare di sé. È in questa regione che agiscono la Pink Gang (gang rosa), un gruppo di 200 donne che si presentano come le eredi di Robin Hood, Non esitano a rispondere alla violenza con la violenza. Puniscono gli omicidi di spose fatti a volte anche da suocere, le violenze dei mariti, e anche la corruzione o l’incapacità degli eletti. Queste donne esuberanti e intrepide, riconoscibili dai loro sari rosa, sono le nemiche numero uno dei mariti violenti e dei funzionari incompetenti. Avendo personalmente subito violenze sessuali, vanno a caccia di stupratori e mariti indegni, fanno la morale ai malfattori e invadono i posti di polizia per rimproverare gli agenti che non fanno il loro lavoro. Creato nel 2006 da Sampat Pal Devi, una donna di 45 anni costretta a sposarsi all’età di 9 anni e diventata madre quattro anni dopo, questo gruppo agisce come una banda di giustiziere nella zona senza diritto che è Banda. “Qui, nessuno viene ad aiutarci. I funzionari e la polizia sono corrotti e ostili ai/alle povere. Così, siamo a volte costrette a far rispettare noi la legge. Siamo una banda di giustiziere, "non una gang” ha recentemente dichiarato la fondatrice del Pink Gang. Stanca della corruzione del sistema e le discriminazioni sociali di cui si rendono colpevoli le autorità (soprattutto nei confronti di donne, caste basse e intoccabili), Sampat Pal Devi ha deciso di passare all’azione dopo aver saputo che sua sorella era stata trascinata dai capelli nel cortile di casa sua dal marito alcolista. Volendo “dare una lezione agli uomini colpevoli”, ha radunato donne del suo quartiere; il gruppo armato di bastoni, sbarre di ferro e una mazza da cricket, è andato a trovare il cognato, l’ha inseguito fino al campo di canna da zucchero e riempito di botte. Alcune azioni sono un successo. Ad esempio, il gruppo è riuscito a riportare a casa dei propri mariti undici ragazze che erano state buttate fuori di casa dalla suocera per dote non sufficiente. In generale, gli indicatori di sviluppo umano del distretto sono bassissimi. Il tasso di alfabetizzazione delle donne giunge solo il 23,9% contro 50,4% per gli uomini; il ratio uomini/donne è di 846 donne per 1000 uomini, mentre la media dello stato è di 879 (a livello internazionale, il rapporto è inverso: 105 femmine per 100 maschi). La violenza coniugale è una strage, l’arretratezza delle donne è rinforzata dal peso del sistema delle caste. Ma la Pink Gang se la prende non solo con mariti che maltrattano le mogli perché non riescono a dar loro figli, ma anche con i funzionari che si arricchiscono vendendo al mercato nero cereali sovvenzionati dallo stato e normalmente destinati ai/alle più povere. Mentre le risorse naturali del distretto potrebbero normalmente garantire mezzi di sussistenza a tutti gli/le abitanti, vengono saccheggiate da un piccolo numero di loro in totale impunità perché le autorità locali chiudono gli occhi su queste pratiche. In alcuni villaggi, i/le contadine non vengono nemmeno pagate e ricevono solo un chilo di cereali al giorno di lavoro. E il numero di lavoratori/trici ridotte alla schiavitù è altissimo. Secondo alcuni sociologi, l’unica speranza per questa parte della popolazione spogliata e disprezzata sta nei movimenti collettivi come la Pink Gang. Anche se il gruppo non ha una sede, le sue membre si riuniscono regolarmente a casa della fondatrice per discutere dei casi da trattare e della strategia da adottare. L’apparizione di una milizia di donne nel distretto di Banda è il sintomo di gravi problemi sociali che attraversano la società indiana. “Quando gli eletti rifiutano di rispondere alle richieste dei/delle cittadine ordinari” osserva Prerna Purohit, sociologo di New Delhi, “queste non hanno altra scelta che prendere le cose in mano per se stesse. È un colpo di intimazione per il governo della più grande democrazia del mondo.”
di Neeta Lal (Asia Sentinel)
R.B.